Famiglia pugliese viva per miracolo in Brasile: scampati all'inondazione a Porto Alegre

Famiglia pugliese viva per miracolo in Brasile: scampati all'inondazione a Porto Alegre
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Lunedì 13 Maggio 2024, 19:17 - Ultimo aggiornamento: 14 Maggio, 20:13

L'acqua non dà tregua: in Brasile i morti per le piogge a Porto Alegre sono 145 (al momento). Viva per miracolo una famiglia pugliese. «Volevamo andare a visitare Gramado, nel Rio Grande do Sul, ma ci siamo trovati nel dramma dell'inondazione a Porto Alegre. Sono state ore di apprensione e confusione, ma grazie alla solidarietà dei brasiliani e all'aiuto del console Valerio Caruso, siamo riusciti a metterci in salvo». Lo racconta all'Ansa, Antonio Pantaleo, professore universitario di Bari, distaccato presso la Commissione europea a Bruxelles, dove si occupa di tecnologie per i cambiamenti climatici, che afferma: «Quella a cui assistiamo è una tragedia che poteva essere prevista e gestita meglio. Un rapporto dell'università di Porto Alegre aveva avvertito del pericolo».

Il racconto

«Arrivati a Porto Alegre il 2 maggio, (giovedì scorso), ci siamo spostati al Novotel dopo aver capito che arrivare a Gramado sarebbe stato impossibile. Viaggiavo con la mia compagna Isabella e nostra figlia di 20 mesi - racconta Pantaleo -.

Eravamo riusciti a trovare un volo per tornare a Vitoria, il venerdì mattina, ma col passare delle ore la situazione è andata peggiorando ed hanno chiuso l'aeroporto. Anche nell'albergo l'acqua è salita costantemente, fino ad un metro. Nel frattempo ci eravamo spostati ai piani alti, nella speranza di trovare una soluzione. Temevamo di restare bloccati per giorni». «Siamo riusciti a metterci in salvo grazie ad un brasiliano, discendente di veneti, che ci ha aiutati a trovare un'imbarcazione di fortuna - evidenzia l'accademico -. Mentre attraversavamo le strade inondate, altre barche ci sfrecciavano vicino, ed abbiamo rischiato più volte di finire in acqua. Siamo scesi vicino ad un'autostrada, dove siamo stati aiutati da un poliziotto che ci ha accompagnati ad Osorio, una cittadina a nord dello stato e da lì, grazie al console Caruso, siamo riusciti a trovare un transfer per arrivare a Florianopolis e successivamente a rientrare in Europa».

«Siamo scampati ad una tragedia che forse poteva essere evitata, evacuando con maggiore prontezza le aree a rischio di inondazione», conclude il professore, luminare della tecnologia verde a Bruxelles.

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