Investito da un treno, si salva con l'aiuto del macchinista: la storia di "Trenino"

Il cane Trenino
Il cane Trenino
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Venerdì 26 Febbraio 2016, 15:54 - Ultimo aggiornamento: 15:57
Il treno urta un cane, il capotreno lo soccorre e lo fa operare d’urgenza: così “Trenino” è salvo ed è diventato la mascotte di Ferrotramviaria.
Questa è la storia di cagnolino meticcio di un anno e mezzo circa, ribattezzato Trenino, che da una settimana è diventato la mascotte della società che gestisce le ferrovie del nord Barese e che presto potrebbe arrivare, in partnership con Trenitalia, anche nel Salento.
Trenino è stato urtato da un convoglio tra Andria e Barletta, presumibilmente mentre stava tentando di attraversare i binari. Il capotreno Stefania Sellitri, con l’aiuto di alcuni colleghi, ha immediatamente allertato sia i vigili urbani sia i vigili del fuoco di Barletta. Nel frattempo, essendo a fine turno, lei stessa è accorsa nel punto dell’investimento per aiutare il cagnolino che era rimasto in mezzo ai binari.
Così Trenino è stato soccorso, portato in una struttura veterinaria di Andria, operato d’urgenza e di fatto “rimesso in piedi”. Nell’impatto aveva subito fratture e lussazioni alla colonna vertebrale, che è stata riportata in asse con un fissaggio di resina artificiale. Per sua fortuna, non è stato interessato in alcun modo il midollo spinale.
A distanza di una settimana, il cane sta molto meglio e può cominciare la fisioterapia riabilitativa con l’ausilio di un carrellino. I colleghi di Stefania hanno già contribuito con un colletta spontanea a pagare le spese dell’intervento chirurgico, l’Azienda provvederà ora all’acquisto del carrellino e alla degenza in un centro specializzato, l’O.I.P.A (Organizzazione Italiana Protezione Animali) – sezione di Andria.
Adesso per il piccolo meticcio comincia una nuova, doppia sfida: la prima la vincerà di sicuro, perché si tratta di tornare in forma, riprendendo a muoversi normalmente; non sarà certo un’impresa, vista la forza di volontà e la voglia di vivere che ha dimostrato. La seconda sfida è la più difficile, anche se non impossibile: serve qualcuno che voglia adottarlo. Chiunque ne abbia desiderio, può fare riferimento alla pagina facebook dell’O.I.P.A., all’indirizzo mail andria@oipa.org oppure chiamando il numero 324/9911355.

 
 
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