Arriva il week-end più caldo:
cresce la fila in Pronto soccorso

Arriva il week-end più caldo: cresce la fila in Pronto soccorso
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Venerdì 23 Giugno 2017, 05:55 - Ultimo aggiornamento: 09:05
Arriva la prima vera ondata di caldo dell’anno. E le temperature saliranno talmente tanto da far dire agli esperti che si tratterà del weekend più bollente degli ultimi 150 anni. Tutta colpa di Caronte, il nuovo anticiclone che porterà intense masse di aria calda direttamente dal deserto algerino-tunisino verso l’Italia. La colonnina di mercurio arriverà a sfiorare i 40 gradi. E negli ultimi giorni se ne è avuto un assaggio: l’ultimo strascico dell’anticiclone ribattezzato Giunda (che lascerà l’Italia domani) ha già portato temperature alte, con tutto ciò che ne consegue in termini di salute pubblica.
Non si può ancora parlare di emergenza, ma negli ultimi giorni, e ieri in particolare, gli accessi al Pronto soccorso si sono fatti più numerosi. Questo dipende, secondo gli esperti, da due fattori fondamentali: da un lato, la crescita della popolazione residente, con l’arrivo di numerosi turisti; dall’altro, le prime difficoltà legate al caldo, soprattutto da parte di anziani. «Già da qualche giorno registriamo un incremento degli utenti - spiega il primario del Pronto soccorso del “Vito Fazzi” di Lecce, il dottore Silvano Fracella - ma fortunatamente nessuna vera emergenza. Si tratta per lo più di malori, disidratazioni, problemi muscolari, spesso a carico di persone anziane. Sono soprattutto loro a soffrire il caldo, per via di alcune patologie croniche che con le alte temperature si scompensano. E rischiano la disidratazione. Particolarmente esposto - prosegue Fracella - è anche chi lavora sotto il sole e gli sportivi: è infatti sconsigliato praticare attività fisica sotto i raggi diretti del sole». Giornate impegnative anche per medici e infermieri del 118: «C’è tanto lavoro anche per noi - osserva il dirigente del servizio, il dottore Maurizio Scardia - e questo è dovuto anche a una presenza già importante di turisti sul territorio. Finora comunque abbiamo dovuto far fronte a piccole emergenze dovute al caldo, niente di particolarmente grave».
 
Il gran caldo non andrà via in pochi giorni, ma si protrarrà per tutta la prossima settimana, con bel tempo, sole a oltranza e - almeno nelle regioni del Sud - punte fino ai 40 gradi. Il rischio, al netto delle patologie più gravi che necessitano un’assistenza speciale, è farsi trovare impreparati e andare incontro ai classici problemi legati alle alte temperature. Osservati speciali, come detto, sono anziani, bambini e sportivi inesperti. Concentrazione, performance fisiche, affaticamento, senso di nausea e nei casi peggiori tachicardia e ipertensione sono i rischi più importanti legati alla disidratazione: per questo ogni categoria deve bere in relazione all’età e alle condizioni psicofisiche del proprio organismo. Secondo gli esperti, i bimbi tra i 6 e gli 11 anni dovrebbero bere all’incirca due litri di acqua al giorno. Ma è negli anziani che la disidratazione è un rischio concreto: campanelli di allarme sono senso di affaticamento, mal di testa e perdita della capacità di concentrazione, arrossamento della pelle, senso di nausea, vomito e perdita dell’appetito. Anche gli sportivi, specie se inesperti, possono subire contraccolpi negativi dal grande caldo di questi giorni. Il colpo di calore è una pericolosa insidia da evitare: questo fenomeno è dovuto a un incremento repentino della temperatura che comporta l’arresto della sudorazione, l’alterazione dei meccanismi legati alla termoregolazione, disidratazione cutanea. Per evitare queste spiacevoli conseguenze dovute allo stress sportivo unito al clima estivo, per l’atleta è essenziale una corretta idratazione.
Insomma, l’estate è arrivata. E stando agli esperti, si farà sentire per molto tempo.
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