Caf e Poste, rischio-code «Venite in ordine alfabetico»

3 Minuti di Lettura
Mercoledì 6 Marzo 2019, 10:47
Gli uffici del Caf e le sedi delle Poste sono pronti per l'assalto di questa mattina, nella prima giornata utile per la presentazione delle domande per ottenere il reddito di cittadinanza. «C'è fibrillazione anche da noi», assicura Tommy Marrazzo, responsabile Caf Cisl Puglia, che spiega come proprio negli uffici regionali gli ultimi giorni siano stati particolarmente frenetici. «Noi abbiamo già fatto delle previsioni: stando a quanti hanno presentato nei primi due mesi del 2019 il Dsu, la Dichiarazione Sostitutiva Unica, al reddito di cittadinanza avrebbero diritto in 10mila. Questo per quanto riguarda il Caf Cisl, ovviamente. Nel 2018, in un anno, erano stati 20mila».
Sulle possibili resse già a partire da oggi, pochi dubbi: «È stato rilasciato proprio questa mattina (ieri, ndr) il software gestionale per l'acquisizione delle domande. Manderemo i file all'Inps quando sarà in grado di riceverli, più o meno attorno al 20 marzo». Questo per velocizzare e snellire i tempi della procedura, che diversamente - considerato l'elevato numero delle potenziali richieste - sarebbero infiniti. «L'Inps inizierà con le verifiche e i controlli delle domande - afferma Marrazzo -, e poi comunicherà ai richiedenti se avranno ottenuto o meno il beneficio, e gli aventi diritto saranno infine informati sui tempi e sui luoghi di ritiro della card».
Riceverà un sms anche chi non sarà incluso nell'elenco dei beneficiari: «Verranno spiegate anche le motivazioni, anche per gli eventuali reclami, sui cui dettagli siamo in attesa di una circolare dell'Inps». L'informazione sul reddito di cittadinanza, secondo il giudizio del responsabile Caf Cisl, è stata esaustiva. «Da quel che abbiamo potuto osservare nei nostri uffici, i cittadini sono abbastanza istruiti e sanno perfettamente come e dove muoversi».
Anche Poste Italiane si prepara alla giornata calda, tanto da suggerire dei turni per lettera, in ordine alfabetico, per presentarsi allo sportello. Il meccanismo, ha spiegato l'amministratore delegato di Postepay Marco Siracusano nel corso dell'audizione nelle commissioni Lavoro e Affari sociali della Camera, «è uno strumento pensato per dare un beneficio al cittadino, che può scaglionare la sua andata all'ufficio postale» senza «affollarsi il primo giorno». Si tratta di una suddivisione in una decina di giorni che però è appunto suggerita per rendere più fluido un afflusso che nel primo giorno sarà «sicuramente straordinario». «Cercheremo di fare il massimo possibile ma non si può escludere a priori che ci possano essere delle disfunzioni», ha detto ancora Siracusano. «Abbiamo preparato una procedura via sms o mail con l'indicazione precisa di luogo e data in cui il beneficiario potrà recarsi all'ufficio postale per andare a ritirare la carta che sarà consegnata insieme al Pin».
Siracusano ha ricordato che «l'ok o il ko sono anticipati via sms o mail» e ha sottolineato che «il 97% degli italiani ha un cellulare, il 77% ha uno smartphone, oltre il 60% usa la mail» e che quindi «questo tipo di facilitazione nella ricezione anticipata del messaggio circa l'ok rientra ormai nei rapporti correnti» con la pubblica amministrazione. «Abbiamo provveduto - ha proseguito l'ad di Postepay - a fare un primo approvvigionamento degli uffici postali che sarà integrato su base geografica. I 13mila uffici di Poste hanno ricevuto secondo una procedura automatica il fabbisogno iniziale che sarà integrato prima dell'inizio del rilascio con dati geo-referenziati che riflettono le domande raccolte dai singoli uffici postali». Siracusano ha ricordato che «la carta è nominativa, riflette la posizione nominativa del beneficiario anche se la plastica è anonima».
M.Iai.
© RIPRODUZIONE RISERVATA