C'è un episodio che spicca nel racconto: «Una sera ha cercato di pagarmi.
Non so nemmeno descrivere l'espressione sul mio volto. 'Non sono quel tipo di ragazzà, ho detto. In auto, mentre tornavo a casa, ho cominciato a piangere, mi ha davvero ferito. Ha pensato che fossi quel tipo di persona, forse perché ero una playmate. Ho pianto a lungo, mi sono sentita malissimo». All'epoca, probabilmente, nessuno dei due immaginava un futuro alla Casa Bianca per The Donald. «Io -precisa McDougal- sono repubblicana. E ho votato per lui». McDougal prende la parola mentre è impegnata in una causa contro la American Media Inc. (AMI), società che pubblica il National Enquirer. Il magazine ha acquistato i diritti per pubblicare la storia dell'ex playmate prima delle elezioni del 2016. Ma non lo ha mai fatto. Secondo McDougal, tutto è legato ad un piano per insabbiare la questione. Nella manovra, sostiene la donna, sarebbe coinvolto anche il suo ex avvocato. L'obiettivo della causa è ottenere l'annullamento dell'accordo con la AMI.