Violenza? «Ci sono donne che provocano»: parole choc della candidata di Forza Italia

Violenza? «Ci sono donne che provocano»: parole choc della candidata di Forza Italia
di Nicola QUARANTA
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Giovedì 1 Marzo 2018, 16:52 - Ultimo aggiornamento: 18:50
La violenza sulle donne? Sì, però, a volte è anche colpa di comportamenti un po’ così e certe provocazioni potrebbero anche essere evitate. Ha tutte le sembianze di un intervento a gamba tesa su mesi e mesi di polemiche e di battaglie il concetto choc espresso ai microfoni da una donna, candidata al Parlamento: il suo nome è Maria Francavilla, moglie del presidente della Provincia Martino Tamburrano, in corsa al Senato, in quota Forza Italia, per il centrodestra nel collegio uninominale Puglia 7.

«Credo sia stata una delle poche ad avere il coraggio di dire che noi donne a volte provochiamo la violenza negli uomini e quindi è un tema da affrontare veramente con serietà»: questa la dichiarazione rilasciata all’emittente televisiva Studio 100 da Francavilla. Apriti cielo, ovviamente: si è scatenato un putiferio, soprattutto via social, con reazione indignate di donne, uomini, politici, cittadini e, evidentemente, anche alcune associazioni impegnate su questo fronte, come «Non una di meno». 

Tutto è partito dalla frase pronunciata in occasione di un dibattito sul libro «50 Sfumature di Violenza. Femminicidio e maschicidio in Italia» di Barbara Benedettelli, catturata dai microfoni dell’emittente tarantina. 
Per il gruppo “Non una di meno Taranto”, «la gravità delle affermazioni e la narrazione tossica che ne deriva rappresentano il terreno fertile per una cultura maschilista e machista che giustifica in qualche modo la violenza nei confronti delle donne, mettendo le vittime sotto giudizio. Non ci sono minigonne, atteggiamenti, sguardi o parole che giustifichino la violenza. Solo su una cosa possiamo dare ragione alla candidata: la violenza di genere è un tema da affrontare con serietà. Quindi è meglio che lei non metta più bocca a riguardo. L’8 marzo - conclude il movimento - invaderemo le strade di Taranto con i nostri corpi anche per ribadire che peggio della violenza in sé c’è solo la giustificazione della violenza stessa».
A prendere posizione è stato anche il consigliere comunale del Movimenti Cinque Stelle, Massimo Battista, che in un post su Facebook si «scusa con tutte le donne per le affermazioni rilasciate da un candidato al Senato della Repubblica».

Maria Francavilla ha cercato di correre ai ripari, postando il suo pensiero di rettifica su facebook per spiegare che «È stato ripreso il mio intervento mentre citavo le parole della Benedettelli come può confermare chi ha visto l’intervento integrale. La mia storia - ha aggiunto - racconta di una donna, madre e moglie che ha fatto il suo percorso, da oltre 30 anni lavoro nella pubblica amministrazione senza aver rinunciato alla famiglia e all’essere donna. Dispiace che una parte di sinistra radical chic faccia polemiche così false e che non hanno attinenza alla realtà». 

In realtà, la violenza sulle donne è un tema che forse dovrebbe suggerire un minimo di attenzione e di cautela in più in una fase storica di particolare sensibilità alla questione, in Italia e nel mondo, a partire dal caso Weinstein e dalle polemiche che l’hanno segnato, con riverberi anche in Italia (su tutti il nome del regista Brizzi e la crociata #Metoo di Asia Argento). Ma ormai il misunderstanding - se di questo si tratta - è servito. 
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