Incubo in Molise, da Ferragosto 40 scosse Chiuso un ponte e controlli in tutto il Sud

Incubo in Molise, da Ferragosto 40 scosse Chiuso un ponte e controlli in tutto il Sud
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Sabato 18 Agosto 2018, 12:21
Non cessa di tremare la terra in Molise. La sequenza sismica in corso dal 14 agosto potrebbe essere dovuta all'attivazione di più faglie: è questa una delle ipotesi alla quale stanno lavorando gli esperti dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), suggerita dalla registrazione delle scosse registrate nella zona a partire dal 14 agosto e avvertite in tutte le regioni del Centro Sud. Tanta paura, nessun ferito, pochi danni. Ma sott'occhio le infrastrutture.
Dalla mezzanotte di ieri, non a caso, è chiuso in via precauzionale, lungo la provinciale 111, il ponte sul fiume Sangro che collega Lanciano alla Val di Sangro e ad Atessa, in provincia di Chieti, una delle zone industriali più densamente popolate del centro-sud. Il provvedimento è stato adottato dalla Prefettura di Chieti d'intesa con la Provincia, proprio a seguito delle scosse di terremoto in Molise. Controlli tecnici sono in atto per verificare le condizioni del ponte in questione. Il traffico è stato deviato sulla vicina strada Pedemontana. Il viadotto nuovo sul Sangro sarebbe da tempo monitorato, anche a seguito di esposti di cittadini preoccupati per la stabilità dei piloni.
La struttura tecnica della Provincia di Chieti ha evidenziato che i carichi sismici sono nettamente inferiori alle vibrazioni causate dall'aumentato traffico veicolare e dei mezzi pesanti sul ponte. A seguito di controlli visivi e fotografici effettuati dal comando provinciale dei Carabinieri, anche su preoccupazioni manifestate dai cittadini e ambientalisti, giovedì sera è stato rimesso un rapporto a Prefettura e Provincia che a mezzanotte hanno deciso di chiudere il ponte in via precauzionale.
Una relazione è stata trasmessa anche alla Procura di Lanciano. Nel rapporto si esplicita l'apparente «sofferenza statica di due piloni del ponte, ma non venivano notate armature di metallo fuori dagli stessi pilastri e altre importanti criticità strutturali pertinenti la staticità del viadotto stesso». «Monitorare i ponti, attraverso supporti tecno-scientifici - ha dichiarato il presidente della Provincia di Chieti, Mario Pupillo - è una precisa scelta strategica, non legata a emozioni o psicosi del momento».
La preoccupazione dei cittadini, nasce dal disallineamento dei manicotti alla base dei pilastri realizzati dopo l'opera, nel 1980, per prevenire l'erosione dei piloni da parte del fiume. Disallineamenti «ininfluenti sulla staticità del ponte costruito con la tecnica palo-pila negli anni Sessanta dal Consorzio di Bonifica con fondi della Cassa del Mezzogiorno», sottolineano i tecnici della Provincia, sebbene le immagini mettano davvero i briividi. «Il ponte in cemento armato sul Sangro spiega la Provincia - è sotto stretto controllo dal 2014 e non presenta problemi di staticità, anche se va adeguato alle attuali normative antisismiche. Le nuove verifiche tecnico scientifiche saranno di nuovo affidate a ditte specializzate che faranno sondaggi, prelievi ed esami sui materiali. Poi si provvederà alla sua riapertura. Saranno necessari almeno due mesi».
Subito dopo le scosse di terremoto che hanno sconvolto il Molise, al presidente della Regione, Donato Toma, sono intanto arrivate, intanto, le telefonate di solidarietà del governatore della Puglia, Michele Emiliano, e del senatore Luciano D'Alfonso, governatore dimissionario dell'Abruzzo, i quali «si sono messi a disposizione per ogni necessità».
N.Qua.
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