Migranti, strappo Italia su bozza Ue. Governo irritato: «Prima gli sbarchi». Conte valuta se andare a Bruxelles

Migranti, strappo Italia su bozza Ue. Governo irritato: «Prima gli sbarchi». Conte valuta se andare a Bruxelles
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Mercoledì 20 Giugno 2018, 20:14 - Ultimo aggiornamento: 21 Giugno, 10:15

Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, potrebbe non andare a Bruxelles al prevertice sui migranti per sottoscrivere una bozza già preparata. Lo sottolineano fonti di Governo, che mettono in rilievo l'irritazione di Palazzo Chigi per i contenuti filtrati in queste ore. In particolare, come peraltro dichiarato via Twitter dal presidente del Consiglio, l'esecutivo italiano vuole che la questione dei ricollocamenti sia affrontata solo dopo che vengano chiariti i principi dei 'primary movements', ovvero la prima accoglienza nei Paesi di approdo. 
 



Il premier Giuseppe Conte «ha pieno mandato di tenere alto l'orgoglio italiano» nel vertice di domenica a Bruxelles: «ma se andiamo lì per avere il compitino già preparato da francesi e tedeschi è giusto risparmiare i soldi del viaggio». Con la bozza che circola «pensano di mandarcene altri (di migranti, ndr) invece di aiutarci e in cambio faranno poi i centri di raccolta fuori dall'Europa, ma meglio un uovo oggi», ha detto il ministro dell'Interno Matteo Salvini, a Porta a porta.

La bozza. «Un forte impegno per avanzare nella politica migratoria europea» con la «riduzione del numero di arrivi illegali nell'Unione», attraverso una serie di misure e proposte, ma anche «una forte necessità di ridurre in modo significativo i movimenti secondari, evitando attraversamenti illegali delle frontiere interne tra Stati membri di migranti e richiedenti asilo e assicurando» procedure «veloci» per i trasferimenti verso il Paese competente. Lo si legge nella bozza di dichiarazione della riunione informale Ue di domenica a Bruxelles subito criticata però dall'Italia.

Procedure «veloci», «meccanismi flessibili congiunti per le riammissioni dei migranti»; «controlli dei viaggi in uscita alle stazioni di treni, bus e aeroporti»; oltre «all'obbligo per i richiedenti asilo di restare nei Paesi competenti», pena sanzioni. Sono queste le misure previste nella bozza della dichiarazione finale della riunione informale di domenica a Bruxelles per ridurre i movimenti di migranti o richiedenti asilo da un Paese di primo ingresso verso gli altri Ue.

Il potenziamento dell'agenzia Ue Frontex, che viene trasformata in «una vera e propria polizia di frontiera», e quella del sostegno all'asilo Easo, che diventa «Autorità per l'asilo per condurre le valutazioni sulle richieste d'asilo», anche per imprimere un'accelerazione sui rimpatri. Oltre a un ritorno ai «ricollocamenti» in attesa della riforma di Dublino. Sono altre misure previste dalla bozza di dichiarazione che ora è all'attenzione degli sherpa dei paesi che prenderanno parte all'incontro, si prevedono anche risorse per il Fondo fiduciario per l'Africa; uno schema per gli sbarchi dei migranti in Nord Africa; e una lista Ue di Paesi di origine sicuri. Nella bozza si mette inoltre in guardia rispetto al pericolo che «misure unilaterali e non coordinate» possano «danneggiare severamente il processo di integrazione europeo e mettere a rischio i traguardi raggiunti con Schengen». 

L'irritazione italiana è soprattutto sulla questione dei ricollocamenti. Se la bozza che sta uscendo in queste ore venisse confermata, fonti del governo sottolineano come, sul tema dei «movimenti secondari», l'Italia è pronta a puntare i piedi se non sarà affrontata prima la questione degli sbarchi nei Paesi di primo approdo. Il premier, è il concetto che sottolineano le fonti, non andrà a Bruxelles per ratificare una bozza già preconfezionata.

Il vertice. La riunione, informale, si terrà al Berlaymont, il palazzo della Commissione, a Bruxelles, domenica pomeriggio. Dovrebbero partecipare al vertice i leader di otto paesi: Italia, Grecia, Germania, Francia, Spagna, Bulgaria, Malta e Austria. L'idea sarebbe partita da Parigi e da Berlino, dopo l'incontro di ieri tra Emmanuel Macron ed Angela Merkel al castello di Meseberg, vicino alla capitale tedesca. Il vertice dovrebbe servire a mettere a punto delle soluzioni europee sui migranti in vista del Consiglio Europeo del 28 e 29 giugno.

 

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