Reddito di cittadinanza, rebus in Puglia: incertezza sui beneficiari

Reddito di cittadinanza, rebus in Puglia: incertezza sui beneficiari
di Nicola QUARANTA
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Lunedì 28 Gennaio 2019, 13:47 - Ultimo aggiornamento: 14:12
La misura è certa. I numeri, viceversa, non lo sono ancora. Troppe, infatti, restano le incognite, tanto sull'applicazione dei criteri quanto sulla gestione della valanga di domande che la misura contro la povertà, inevitabilmente, produrrà. E così anche in Puglia cresce l'attesa e con essa i dubbi, a pachi giorni dallo start alle istanze per poter accedere al Reddito di cittadinanza
«Adesso è ancora tutto vago, dobbiamo ancora capire. Non abbiamo nessuna certezza di quello che succederà. Stiamo anche studiando, con l'aiuto degli uffici, quali sono le migliori condizioni per conciliare il reddito di cittadinanza con il nostro reddito di dignità», taglia corto e conferma l'assessore al Welfare della Regione Puglia, Salvatore Ruggeri, che a proposito della misura del governo nazionale introdotta per supportare i disoccupati e le fasce sociali in difficoltà pone l'accento sulla compatibilità dei nuovi interventi con quelli già in vigore . «Ci interessa spiega, infatti - non disperdere quello che la Regione Puglia ha portato avanti con il reddito di dignità, insieme ad altre due regioni d'Italia. Cercheremo in ogni caso di non penalizzare le persone che hanno diritto e che aspettano questo provvedimento perché possa in qualche modo lenire le problematiche che vivono giornalmente».
Ma sui nuneri, appunto, è già battaglia: La Puglia sarà la quinta regione per numero di nuclei familiari beneficiari con, secondo le proiezioni, oltre 200mila famiglie pugliesi che finalmente potranno guardare con fiducia al futuro. Grazie al Reddito di Cittadinanza attuiamo una riforma del mondo del lavoro che comprende anche la riqualificazione e il potenziamento dei Centri per l'Impiego, fondamentali per mettere in contatto domanda e offerta di lavoro, spiegano in coro gli otto consiglieri regionali del Movimento Cinque Stelle.
Ma circa il dato fornito sulle famiglie beneficiarie, l'assessore si mantiene cauto. Vedremo. Loro hanno dei dati? Noi non ce li abbiamo. Anche perché se non ci sono i navigator ancora, come facciamo a individuare le persone che ne hanno diritto?», taglia corto. Altro nodo, la compatibilità della misura nazionale con quelle vigenti. In Puglia La Puglia risulta terza fra le Regioni italiane per numero di cittadini ammessi al Rei (il 7,2% del totale nazionale) preceduta solo dalla Campania e dalla Sicilia. Le domande di accesso presentate per la misura nazionale al 31 ottobre scorso sono state 61.320 (40.000 nel solo primo semestre del 2018), ma soltanto 28.800 nuclei familiari sono stati ammessi, per circa 80mila persone interessate. Anche l'ammontare medio del contributo mensile erogato per la misura Rei (309,10 euro) risulta tra i più alti d'Italia.
Per quanto riguarda la seconda versione del Red, vale a dire il reddito di dignità corretto dopo l'attivazione del Rei, al 31 ottobre scorso sono state presentate 9.837 domande. Di queste ne sono state ammesse 1.900 (19,3%), considerato che nel primo semestre del 2018 si è prodotta molta domanda impropria sul Red di cittadini che, invece, sono poi stati dirottati sulla misura nazionale.
ll governo regionale ora si prepara a modificare nuovamente il Red 3, in forza proprio dell'approvazione e dell'attivazione da aprile del Reddito di cittadinanza. Ma su come muterà lo si capirà strada facendo. «Nel reddito di cittadinanza ci sono troppi steccati da superare: chi ha la macchina che supera una certa cilindrata, chi ha una casa, e poi bisogna considerare l'Isee», afferma Ruggeri. «Ci sono tante condizioni che mettono il cittadino che ne ha diritto nelle condizioni di poterne usufruire. Da qui a dire che l'assessore o i consiglieri del gruppo Cinque stelle siano in grado oggi di dire chi ne ha diritto, quante persone ne hanno diritto e la quantità di risorse sono disponibili, mi sembra quantomeno illogico. Finché non vengono attivati tutti i centri dell'impiego e assunti i navigator per supportare i cittadini che hanno fatto domanda - conclude Ruggeri - è ancora tutto prematuro».
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