Xylella, sì agli insetticidi il Tar Lazio respinge i ricorsi contro il decreto

Xylella, sì agli insetticidi il Tar Lazio respinge i ricorsi contro il decreto
di Maria Claudia MINERVA
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Sabato 21 Luglio 2018, 18:05 - Ultimo aggiornamento: 18:07
La battaglia sugli insetticidi, che ha visto, dopo una grande mobilitazione territoriale, gli ambientalisti e qualche sindaco contro il Ministero e la Regione Puglia si è conclusa con la vittoria di questi ultimi. Il Tar Lazio ha, infatti, rigettato le istanze cautelari di aziende bio, singoli agricoltori, cittadini, associazioni e Comune di Cisternino che il 6 giugno scorso avevano presentato ricorso contro l'obbligo di fitofarmaci per sconfiggere il vettore della xylella fastidiosa, imposto dall'ultimo decreto Martina e recepito, con qualche miglioria, dalla Regione. I giudici amministrativi della seconda sezione, interpellati dai ricorrenti - che avevano chiesto l'annullamento, previa sospensione dell'efficacia, sia del Piano nazionale di emergenza contro il batterio approvato con decreto del Mipaaf (Ministero Politiche agricole e alimentari) del 13 febbraio 2018, pubblicato il 6 aprile scorso, sia della determina (numero 281 del 22 maggio 2018) del dirigente dell'Osservatorio fitosanitario regionale di attuazione del piano nazionale di emergenza - hanno respinto le richieste dando ragione all'operato istituzionale.
Inequivocabile il giudizio del Tar Lazio (presidente Piero Morabito, consigliere estensore Michelangelo Francavilla, consigliere Salvatore Gatto Costantino): tutti e quattro i ricorsi non sono «assistiti da sufficienti profili di fondatezza», considerato che - si legge nelle motivazioni - «il gravato decreto ministeriale risulta coerente con quanto previsto nelle decisioni europee 789/2015 e 2352/2017 della Commissione Ue». Scrivono i giudici: «Si veda in particolare l'articolo 6 della decisione 789 che impone allo Stato interessato di adottare ogni misura in grado di contribuire all'eradicazione dell'organismo specificato». Secondo il Tar Lazio «l'individuazione di tali misure (ovvero l'obbligo di alcuni trattamenti contro l'insetto vettore) rientra nella discrezionalità tecnica dell'autorità amministrativa competente sindacabile in sede giurisdizionale solo in caso di palesi illogicità ed incongruenze, nella fattispecie - specificano i giudizi - non ravvisabili».
Quindi, riconoscendo la bontà del lavoro dell'Osservatorio fitosanitario pugliese, puntualizzano: «l'esercizio del potere amministrativo è, infatti, immune dalle censure prospettate dai ricorrenti, specie se si considera che il paventato uso generalizzato di pesticidi deve essere escluso dalle concrete modalità di attuazione dettate dalla determina dirigenziale numero 281 del 22 maggio 2018 con cui la Regione Puglia ha disposto che i due trattamenti obbligatori previsti dal paragrafo 4 dell'Allegato IV del decreto ministeriale, nel periodo compreso tra maggio ed agosto devono essere effettuati con le uniche sostanze attive, al momento autorizzate dal Ministero della Salute su olivo e contro il vettore, ovvero Acetamiprid (neonicotinoide) o Deltametrina (piretroide)». Non solo. I giudici chiariscono pure che la Regione Puglia «ha ribadito che i prodotti fitosanitari sono autorizzati su specie e contro avversità specifiche. Pertanto, i prodotti a base di Acetamiprid o Deltametrina non possono essere utilizzati indistintamente su qualsiasi specie vegetale. Avvertenze, queste, pubblicate a caratteri cubitali anche sul sito regionale Emergenza xylella.
In più, dice il Tar Lazio, «con decreto del 28/06/2018 il Ministero della Salute ha autorizzato fino al 25 ottobre 2018, per le aziende che operano in regime di agricoltura biologica, l'utilizzazione del prodotto fitosanitario Prevam-plus, a base di olio essenziale di arancio dolce». Per tutti questi motivi «l'istanza cautelare non può essere accolta». Le spese sono compensate «in considerazione - scrivono i giudici - della peculiarità delle questioni trattate».
In parole povere, significa che bisognerà procedere con i trattamenti insetticidi, così come indicato nella determina regionale 281, altrimenti dopo i controlli dei carabinieri della Forestale scattano le multe e saranno anche salate. A proposito di pesticidi, vale però la pensa ricordare che il ministro all'Agricoltura, Gian Marco Centinaio, nel corso della visita dell'altro ieri nel Salento, ha detto che non ama i pesticidi e che, molto probabilmente, dopo aver discusso dell'argomento con il mondo scientifico, potrebbe - il condizionale è d'obbligo in questi casi - anche modificare il decreto Martina.
Intanto, sui pronunciamenti del Tar il commento della funzionaria dell'Osservatorio fitosanitario regionale, Anna Percoco, che ha detto: «Abbiamo agito secondo le norme, per questo abbiamo vinto tutti i ricorsi. Il Tar Lazio legittima il nostro operato, smentendo le accuse, avanzate dai ricorrenti, della messa in atto di una strategia indiscriminata sull'uso dei fitofarmaci».
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