Bari Vecchia, come da sempre conosciuto da tutti, è il quartiere San Nicola di Bari, è la zona antica della città, chiusa a est dalle antiche mura che la separano dal lungomare e caratterizzata da un impianto urbanistico tipicamente medievale. Al suo interno è possibile visitare la Basilica di San Nicola, meta di pellegrinaggio dei devoti di San Nicola provenienti da tutto il mondo, ma anche la Cattedrale di San Sabino.
Per non parlare del Castello Normanno Svevo, fatto edificare così come lo conosciamo da Federico II di Svevia o il fortino Sant’Antonio.
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Il viaggio nel quartiere
La città vecchia di Bari pur portando con sé tutta la bellezza della storia e della tradizione, nonostante una serie di attività messe in campo da diverse amministrazioni comunali che si sono succedute nel tempo, continua a portarsi dietro il brutto nome di luogo non sicuro, dove vivono persone “poco raccomandabili” dedite ad “affari poco chiari”.
Ovvio che non tutti i cittadini di Bari Vecchia siano così, ma quando un luogo ha una certa nomea è sempre difficile far cambiare idea alle persone. Non è bastato, infatti, il famoso piano Urban, che oltre vent’anni fa venne realizzato come progetto di rigenerazione urbana. Si trattava di un finanziamento di 42 miliardi di lire, deliberato nel 1996 dall’Unione Europea per gli interventi di risanamento ambientale, di rivisitazione urbanistica e di recupero sociale della parte antica della città. A questi si aggiunsero 13 miliardi di lire dei fondi Pop (Piani Operativi Pluriennali) e 10 miliardi di lire per il Museo Nicolaiano. Un intervento complesso, che mirava a tutelare e valorizzare il cuore o lo scrigno storico di Bari, per cambiare il volto del quartiere. Non tutto però è andato come si sperava, e molti cittadini parlano di un rifacimento solo di facciata, con lavori che hanno permesso la pedonalizzazione di zone come piazza Mercantile e piazza Ferrarese, oltre che della muraglia, favorendo un proliferare incontrollato di attività di ristorazione, con a due passi fenomeni di spaccio e criminalità che continuano a svolgersi.
Atti vandalici e danni ai monumenti
Diverse, nel tempo, sono state le denunce di atti vandalici ai danni anche dei monumenti storici, a rappresentare come forse sarebbe necessario lavorare a livello culturale per cambiare chi non ha rispetto della storia di un quartiere come San Nicola, e in fondo anche di sé stesso che abita o frequenta quelle vie, che sono anche sue. Ricordiamo, ad esempio, il simbolo fallico sulla colonna infame, o le scritte di diverso tipo sulle mura del Castello Svevo, senza dimenticare le diverse scritte comparse sulla muraglia dove i ragazzini si incontrano la sera e lasciano con lo spray i loro messaggi d’amore.
Senza dimenticare un altro problema atavico delle vie di Bari Vecchia, ovvero l’immondizia, troppo spesso lasciata per strada, dove capita, perché come sottolineato dal presidente del Municipio I, Lorenzo Leonetti, gli abitanti del quartiere non sono abituati a tenerla in casa. Difficilmente questa problematica si risolverà con l’avvio del porta a porta, annunciato a breve, ma si spera che comunque possa essere mitigato.
Il problema sicurezza, comunque, continua ad essere importante. Negli ultimi tempi, per fortuna, non si spara più per strada, come purtroppo ci ricorda la morte dell’innocente sedicenne Michele Fazio, ma solo poche settimane fa, proprio i vicoli del quartiere, sono stati teatro di una aggressione ad alcuni ragazzi da parte di un gruppo di giovani poco più grandi. Intanto, sono diversi i progetti di riqualificazione in sospeso, che dovrebbero continuare a dare un nuovo volto al quartiere, dall’ex Mercato del Pesce che dovrebbe diventare un centro culturale di pregio, al progetto per il lungomare o il parco del Castello. Bari Vecchia resta il quartiere di Bari con le maggiori contraddizioni, ma anche con il maggior fascino.
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