Falsi servizi per “Striscia”, Mingo a processo

Falsi servizi per “Striscia”, Mingo a processo
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Martedì 28 Novembre 2017, 21:48 - Ultimo aggiornamento: 29 Novembre, 10:37

Il gup del Tribunale di Bari Annachiara Mastrorilli ha rinviato a giudizio Domenico De Pasquale (in arte Mingo) e Corinna Martino (amministratore unico della Mec Produzioni Srl di cui il marito Mingo era socio), per i reati di truffa, simulazione di reato, falso, calunnia e diffamazione.
Stando all'ipotesi accusatoria, Mingo, ex inviato barese di Striscia la Notizia, avrebbe truffato Mediaset con la complicità di sua moglie, facendosi pagare 10 servizi relativi a fatti inventati e invece spacciati per veri, e facendosi anche rimborsare costi non dovuti per figuranti e attori. L'importo complessivo delle due truffe ipotizzate dalla magistratura barese ammonta a oltre 170 mila euro. Nel procedimento Mediaset si è costituita parte civile.

La prima presunta truffa, quantificata in 21 mila euro (percepiti come compensi aggiuntivi rispetto al forfettario di 160 mila euro previsti dal contratto fra Mec e Mediaset) e relativa al periodo compreso fra dicembre 2012 e dicembre 2013, è contestata a De Pasquale e Martino e riguarda dieci servizi «risultati artefatti, simulando fatti, personaggi, circostanze e condizioni, frutto della fantasia degli indagati» secondo il pm Isabella Ginefra. Dal falso avvocato al falso agente interinale, dalla sedicente maga sudamericana capace di guarire malattie in cambio di denaro al falso assicuratore, al falso medico, al falso manager aziendale che assumeva giovani lavoratori in cambio di prestazioni sessuali: per la Procura di Bari si sarebbe trattato in tutti questi casi di attori ingaggiati per simulare eventi e in alcuni casi percosse in danno di Mingo e della troupe. La seconda truffa, dell'importo di 151 mila euro, è contestata alla sola Martino e fa riferimento a presunte false prestazioni lavorative di figuranti/attori rimborsate da Mediaset. Al termine dell'udienza preliminare il giudice ha prosciolto un'altra imputata, ritenuta la segretaria della società Mec, che era accusata di favoreggiamento. Il processo nei confronti di Mingo e sua moglie inizierà il 3 aprile 2018 dinanzi al Tribunale Monocratico di Bari.

La replica del difensore: siamo certi che le accuse cadranno nel processo
«Siamo certi che le ipotesi accusatorie saranno smentite nel corso del dibattimento». In una nota a firma del difensore Francesco Maria Colonna Venisti, gli imputati Domenico De Pasquale (in arte Mingo, ex inviato barese di Striscia la Notizia) e la moglie Corinna Martino commentano la notizia del loro rinvio a giudizio per presunte truffe ai danni di Mediaset relative a dieci falsi servizi mandati in onda dal tg satirico. «Saranno contrastate efficacemente le notizie diffuse nel corso di questi mesi - prosegue la nota - che non sono riuscite ad infangare la reputazione di un professionista le cui qualità, non solo artistiche, ultra ventennali, non sono state mai discusse. Un professionista che continua a trovare apprezzamento e stima in Italia e all'estero. La fase delle indagini preliminari, e l'udienza preliminare stessa, non possono essere valutate con presunzione di colpevolezza e fungere così da gogna mediatica. Nel corso dell'udienza preliminare, attraverso la produzione di una copiosa memoria difensiva, documentata, e di una lunga discussione, sono state prospettate ricostruzioni diverse da quelle effettuate dalla pubblica accusa che troveranno il loro riscontro nel corso del dibattimento. Il confronto in aula - concludono - consentirà di citare tutti coloro che potranno attestare la correttezza dei comportamenti e delle persone»

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