Mercantile turco arenato a Bari: oleodotto per scaricare il gasolio

Mercantile turco arenato a Bari: oleodotto per scaricare il gasolio
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Lunedì 25 Febbraio 2019, 08:05 - Ultimo aggiornamento: 08:06
La priorità, in questa fase, è lo scarico delle 25 tonnellate di carburante contenute nei serbatoi. Resta alto l'allarme ambientale attorno al mercantile turco Efe Murat, che all'alba di venerdì scorso si è arenato a 200 metri dal lungomare di Bari. La task force per l'emergenza sta valutando l'ipotesi di un oleodotto che, con un sistema di manichette e pompe, possa liberare la nave dal carburante in attesa che arrivino i due rimorchiatori da Grecia e Sicilia, non prima delle prossime 40-48 ore. In tutto ci sono nei serbatoi 37 tonnellate di carburante, 25 delle quali, anche a causa della posizione dei serbatoi in cui sono contenute, andrebbero tolte prima della rimozione della nave per scongiurare ogni possibilità di inquinamento.
Il mercantile, infatti, che continua a sbattere sulla barriera frangiflutti sulla quale il vento e la mareggiata lo hanno spinto, si è già inclinato e ha una falla sulla fiancata. Oltre al carburante, potrebbero disperdersi in mare i liquidi di zavorra. Nei serbatoi, a quanto si apprende, dovrebbe esserci gasolio, carburante più facile da recuperare in caso di dispersione in mare. Nel pomeriggio di ieri, intanto, dopo la seconda riunione della giornata in Capitaneria di Porto, alla quale hanno partecipato in videoconferenza anche il Comando generale delle Capitanerie di Porto e il capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, si è deciso che domani stamane sarà effettuato un sopralluogo sulla nave. Per il momento è escluso l'avvicinamento con mezzi nautici perché il fondale è troppo basso. E i tecnici, probabilmente, utilizzeranno il verricello di un elicottero per salire a bordo.
Le fasi con cui procedere nei prossimi giorni, spiegano gli esperti, sono il recupero della stabilità del mercantile, lo svuotamento dei serbatoi, il rimorchio e trasporto della nave altrove. Su quanto accaduto la Procura di Bari avrebbe aperto una inchiesta per naufragio colposo. Una vicenda che ricorda quella di Hanife Ana, altro mercantile turco arenatosi nelle acque pugliesi. La vicenda risale al 6 febbraio 2006. Sulla costa di Ostuni imperversa una bufera di vento e neve. Nelle acque di Costa Merlata, l'imbarcazione, in panne da giorni e travolta dalle onde, si impantana a riva, incagliandosi sulla scogliera che abbraccia un paio di calette. Tutti salvi i 24 componenti l'equipaggio. Ma fu l'inizio dell'emergenza ambientale. Le operazioni di bonifica delle sostanze inquinanti presenti a bordo della motonave durarono circa un mese. Ma furono necessarie operazioni di smontaggio sul posto del cargo: durarono un anno. Il 31 luglio 2007 la fine dei lavori. E dell'emergenza.
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