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I sindacati
«Al pronto soccorso del Di Venere sono al collasso – sottolinea Brescia -.
Soffre il pronto soccorso
I reparti che soffrono di più in questo periodo per la carenza di personale sono i pronto soccorso, come è logico, ma anche le lista d’attesa ne risentono, come denunciato sulle pagine del Quotidiano, raccontando la storia di una paziente a cui non è stato effettuato un esame perché il medico era in ferie. «Ormai la situazione è di totale sofferenza – aggiunge Rocco Indellicato segretario Usppi Medici Regionale -, il primo paziente malato che abbiamo è il sistema sanitario in Puglia. Tutto questo è frutto di una disattenzione della politica, sia ministeriale che regionale. Abbiamo problemi di carenza di personale, che affonda le radici nel passato, e questo ci porta ad avere serie difficoltà nel gestire i pazienti. In questo periodo, la sofferenza è doppia, è sia per i pazienti che per i medici, che fanno turni “fuorilegge”, dato che arriviamo a 18 ore su 24, e da contratto nazionale dovremmo fare 5 notti al mese e invece alcuni di noi che ne fanno anche 10».
«Per quanto riguarda il sistema delle emergenze la situazione è gravissima, perché non si dà respiro ai medici che ci sono – prosegue Indellicato -. E sappiamo che non ne arriveranno. A livello nazionale, le scuole di specializzazione di medicina d’urgenza hanno il 50% dei posti disponibili che è andato perso, perché i giovani non hanno più alcuna attrattiva nei confronti di questa specializzazione. A Bari, sono entrati 4 alla specializzazione in medicina d’urgenza su 26 posti disponibili. Ma meno medici abbiamo, più aumenta il carico di lavoro, e a questo si devono aggiungere anche i rischi di aggressione e di denunce». La soluzione secondo Indellicato sarebbe «aumentare gli stipendi per attirare i giovani, in quanto a parità di stipendio chi si butta nella bolgia del pronto soccorso? E questo ragionamento vale per tutte le branche che sono in sofferenza», perché «è necessario restituire dignità sia ai malati che ai medici».