Sollecito: «Mi hanno distrutto la vita. L'Italia mi risarcisca di 516mila euro»

Sollecito: «Mi hanno distrutto la vita. L'Italia mi risarcisca di 516mila euro»
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Giovedì 26 Gennaio 2017, 18:32 - Ultimo aggiornamento: 18:39

PERUGIA - E' attesa per domani 27 gennaio la decisione della Corte d'appello di Firenze in merito alla richiesta di risarcimento (516 mila euro) per ingiusta detenzione avanzata da Raffaele Sollecito per i quasi quattro anni passati in carcere dopo essere stato coinvolto nell'indagine sull'omicidio di Meredith Kercher, per il quale è stato poi definitivamente assolto in Cassazione insieme ad Amanda Knox. All'istanza si sono opposti la procura generale e il ministero delle Finanze.
Meredith Kercher venne uccisa la sera del primo novembre del 2007 a Perugia. Arrestati all'alba del 6 novembre, lo studente barese e la Knox vennero scarcerati il 4 ottobre del 2011 dopo essere stati assolti in appello. Sentenza poi annullata dalla Cassazione che dispose un nuovo processo di secondo grado celebrato a Firenze e terminato con la condanna dei due giovani.
Fu quindi una nuova pronuncia della Cassazione ad assolvere in maniera definitiva Sollecito e la Knox, che si sono sempre proclamati completamente estranei al delitto.

«Sono passati 10 anni dall'inizio di questo incubo - ha raccontato Sollecito in un'intervista -. Abbiamo dovuto vendere i nostri appartamenti ma abbiamo ancora dei debiti, all'incirca 400mila euro. Il risarcimento, quindi, servirebbe giusto a coprire i debiti ancora in piedi».
L'audizione della Corte d'appello di Firenze in seguito alla richiesta di risarcimento si terrà venerdì 27 gennaio. Sollecito non sarà in aula ma verrà rappresentato dai suoi legali, gli avvocati Giulia Bongiorno e Luca Maori. Alla richiesta si sono opposti la procura generale di Firenze e il ministero delle Finanze.

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