Terrorismo, espulsi due immigrati nel Barese: rapporti sui social con sostenitore Isis

Terrorismo, espulsi due immigrati nel Barese: rapporti sui social con sostenitore Isis
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Mercoledì 25 Ottobre 2017, 18:01
Un macedone ed un albanese sono stati espulsi per motivi di sicurezza nazionale. Lo rende noto il viminale. Si tratta di un cittadino 36enne macedone e di un cittadino albanese 27enne, residenti in provincia di Bari, monitorati nell'ambito di un'attività investigativa svolta dalla Digos di Bari per aver intrattenuto stretti rapporti via social con un internauta marocchino attestato su posizioni pro-stato islamico. A seguito di ulteriori e approfonditi accertamenti, sono stati documentati contatti anche con altri estremisti e predicatori radicali arrestati in Kosovo per reati di terrorismo. Entrambi sono risultati avere, nella propria disponibilità, supporti informatici con contenuti di carattere anti-occidentale ed antisemita. I due sono stati accompagnati nel proprio paese con un volo decollato dalla frontiera aerea di Bari.
Nell'ambito dell'inchiesta della Dda i due indagati, da anni residenti in provincia di Bari con carta di soggiorno il macedone (operaio edile) e permesso di soggiorno per motivi di lavoro l'albanese (meccanico), sono stai sottoposti a perquisizioni domiciliari. Nell'ambito di questi controlli è stato sequestrato materiale informatico che sarà sottoposto ad ulteriori verifiche per capire se contenga documenti sospetti. Rilevata la pericolosità sociale dei due, pur non in presenza di elementi tali da sottoporli a misura cautelare, la Questura, di intesa con la Procura, ha segnalato alla Prefettura la necessità di espellerli, e conseguentemente il prefetto ha emesso il provvedimento di espulsione subito convalidato dal giudice di pace. A Bari - secondo la Digos - è il primo provvedimento di questo tipo dall'entrata in vigore nel 2015 della nuova normativa in materia di espulsioni. Nei rispettivi Paesi, Macedonia e Albania, deve risiedono anche le loro famiglie, i due saranno liberi ma monitorati e, per cinque anni, non potranno rientrare in area Schengen.
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