Terrorismo, un arresto e un'espulsione
I post su Fb: «Lo stato islamico sopravviverà»

Terrorismo, un arresto e un'espulsione I post su Fb: «Lo stato islamico sopravviverà»
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Venerdì 19 Maggio 2017, 12:05 - Ultimo aggiornamento: 12:14

BARI - Un fermo, poi convalidato, e una espulsione sono il risultato delle indagini condotte dalla Digos della Questura di Bari contro il fenomeno dei cosiddetti lupi solitari del terrorismo islamico ispirati dal Daesh/Isis.
Si tratta di due fratelli entrambi tunisini e regolari, di 34 e 32 anni, residenti nel capoluogo dauno. Il primo è stato fermato a Foggia. Era in possesso di una pistola. Deve rispondere di apologia di terrorismo e detenzione di armi. Il secondo era riparato a Padova ed è stato espulso. Non c'erano elementi così importanti da giustificare il fermo. Entrambi avrebbero inneggiato all'Isis. Si ritiene siano cani sciolti, cioè non affiliati all'organizzazione terroristica, ma proprio per questo pericolosi. L'operazione condotta dai poliziotti di Bari, in collaborazione con la Digos di Foggia e Padova e coordinata dalla Direzione centrale della Polizia di Prevenzione (Ucigos), è stata denominata Barakaat. Le indagini, avviate nel 2016 sulla base di segnalazioni dell'Aisi, hanno anche documentato la detenzione illegale da parte dell'indagato di un'arma da fuoco, collegamenti con ambienti legati alla criminalità locale, oltre che contatti sul web con soggetti attestati su posizioni filo-jihadiste. La ritenuta pericolosità del soggetto ha portato gli uomini dell'antiterrorismo a eseguire lo scorso 8 febbraio un provvedimento di fermo. In sede di convalida, però, il gip del Tribunale di Foggia ha convalidato la misura solo per la detenzione dell'arma. L'odierno provvedimento è stato disposto successivamente dal Tribunale del Riesame di Bari che ha accolto l'appello della Dda di Bari che insisteva sulla contestazione di apologia di terrorismo. Lo scorso 13 maggio è stato espulso il fratello 32enne dell'indagato, rintracciato a Foggia. Dalle indagini è emerso che anche lui aveva manifestato nel web posizioni filo-jihadiste.

 

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