Spaccio in carcere, nei guai un agente della polizia penitenziaria

Spaccio in carcere, nei guai un agente della polizia penitenziaria
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Venerdì 8 Gennaio 2016, 12:50 - Ultimo aggiornamento: 12:59
MONZA, 8 GEN - Un agente della polizia penitenziaria in servizio al carcere di Monza è stato arrestato stamani in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere per truffa aggravata, falso ideologico, corruzione in concorso e spaccio di droga in concorso con un detenuto, emessa dal Gip del Tribunale di Monza.

Secondo le indagini del Nucleo Investigativo dei carabinieri di Milano, in collaborazione con la polizia penitenziaria di Monza, l'agente aveva messo in piedi un giro di spaccio di cocaina all'interno del carcere, che veniva gestito anche da un detenuto.

L'uomo è anche accusato di truffa aggravata e falso ideologico, per avere usufruito nel tempo di numerosi permessi per malattia grazie alla compiacenza di un medico, a sua volta denunciato a piede libero per truffa. L'agente, 40 anni, è stato arrestato oggi all'alba a Barletta, in collaborazione con i carabinieri della locale compagnia.

Secondo l'accusa, procurava la droga ai detenuti l'agente arrestato al termine di una indagine iniziata nei primi mesi del 2015 dai carabinieri coordinati dal sostituto procuratore della Repubblica di Monza Emanuela Massenz. L'uomo è stato raggiunto dal provvedimento di custodia cautelare mentre si trovava a casa sua in Puglia, dove all'alba di oggi hanno bussato i carabinieri di Barletta (che hanno eseguito la misura in collaborazione con Milano).

Le indagini sono iniziate dopo il ritrovamento in carcere da parte di altri agenti della penitenziaria di alcune dosi di hashish e di una scheda telefonica. I carabinieri, chiamati a svolgere le indagini interne alla casa Circondariale con la collaborazione della penitenziaria, hanno ricostruito un articolato giro di spaccio gestito dall'agente e da un detenuto di 32 anni, in carcere per spaccio e furto.

A portare la droga dietro le sbarre era l'agente, al quale andava circa il 30% dei ricavi. Lo stupefacente, secondo la ricostruzione dei carabinieri, veniva pagato dagli altri detenuti con la complicita' di alcuni familiari che versavano il denaro sul conto corrente del 32enne: a quel punto l'agente riceveva il contante dai genitori del suo complice e acquistava la droga tenendo per se' la sua fetta di denaro. Dopo l'arresto il 40enne e' stato accompagnato nel carcere militare di Santa Maria Capua Vetere (Caserta). (ANSA).
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