Dimezzata la produzione della centrale Enel

Dimezzata la produzione della centrale Enel
di Elda DONNICOLA
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Mercoledì 29 Marzo 2017, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 13:12
La produzione nella centrale Enel di Cerano è diminuita drasticamente di almeno il 50 per cento, il carbone che giunge in centrale è diminuito di almeno il 40 per cento. I quattro gruppi di produzione sono spesso fermi. Una situazione che preoccupa in maniera notevole le organizzazioni sindacali e le cui conseguenze sono già visibili nell’indotto dove le aziende che si aggiudicano gli appalti sono costrette a ridimensionare le unità lavorative a causa di commesse più contenute rispetto al passato.
Lunedì scorso su richiesta delle segreterie di Filctem Cgil, Flaei Cisl e Uiltec, insieme alle Rsu, si è tenuto un incontro con Enel Produzione e nel pomeriggio dello stesso giorno si è svolta l’assemblea generale dei lavoratori. «Nel corso delle riunioni - riferiscono i segretari degli elettrici Antonio Frattini, Marco Bernardo e Carlo Perrucci - sono state manifestate le forti preoccupazioni per i periodi sempre più accentuati di fermata dei 4 Gruppi di produzione, condizione determinata dalla riduzione di richiesta di energia, dall’ingresso in Puglia delle importazioni con l’elettrodotto di Galatina, dalla significativa crescita di energie rinnovabili. Mutazioni del mercato elettrico che stanno portando la Centrale Enel verso una condizione di non competitività».
 
In realtà non è che tutto ciò sia accaduto dalla sera alla mattina. Non è da ieri che si parla di energie rinnovabili, così come non è da ieri che si parla di decarbonizzazione anche della Centrale di Cerano. Poco o nulla tutt’al più si è parlato, a tutti i livelli, di come gestire la fase di transizione. E ora, i nodi iniziano a venire al pettine. Nel 2016 era stata stimata una produzione di 13 Twh (terawatt all’ora) l’anno si è chiuso con circa 8 Twh. Per il 2017 la previsione è di 10 TWh, con una possibile ripresa del funzionamento nei mesi estivi. A rendere meglio l’idea di quanto sta accadendo basta ricordare che nel 2004 si sono prodotte 16,5 Twh per giungere agli 8 del 2016. In pratica la centrale è giunta, in 12 anni a dimezzare la sua produzione.
«Nel nuovo contesto - affermano i segretari degli elettrici di Cgil, Cisl e Uil - la centrale di Brindisi, è stata considerata da Terna (gestore della rete elettrica in alta tensione) impianto essenziale per il 2017, questo per garantire in particolari momenti, la produzione per i Servizi di rete, stabilità di tensione e di frequenza. Enel, da parte sua, ha chiesto che l’essenzialità sia estesa anche per gli anni successivi fino al 2020».
Questa particolare condizione di scarso funzionamento della centrale, genera l’assenza di navi in banchina, «per questo - aggiungono i rappresentanti delle organizzazioni sindacali - Enel non sta effettuando copertura con prestazioni straordinarie dei turni. Sul funzionamento dell’impianto di Brindisi, nel periodo marzo-giugno 2016, su segnalazione dell’Autorità per l’energia, il gas e il sistema idrico, l’Autorità Garante della Concorrenza, hanno avviato un’inchiesta con la possibilità di sanzioni per Enel e nuove determinazioni sul funzionamento futuro degli impianti. Le conclusioni sono attese per la prima settimana di aprile».
Nel corso dell’incontro di lunedì scorso, Enel ha, inoltre, illustrato l’esito dell’ultima Conferenza dei Servizi presso il Ministero dell’Ambiente per la revisione dell’Aia (Autorizzazione integrata ambientale), nel corso della quale il Comune ha votato contro e il Ministero della Salute ha chiesto di monitorare i risultati della Valutazione del Danno Sanitario. «Questo - denunciano i sindacalisti - ha determinato la decisione di riportare le carte per una specifica valutazione in Consiglio dei Ministri per l’emissione del relativo Decreto».
Le organizzazioni sindacali, nel corso dell’incontro, hanno chiesto chiarimenti sull’inchiesta della magistratura in merito agli appalti. «Enel ha informato che - riferiscono Frattini, Bernardo e Perrucci - a seguito di una lettera di denuncia pervenuta, è stato doveroso informare la Procura. Il sindacato auspica la rapida conclusione delle indagini, affinché tutte le attività possano essere svolte in piena serenità».
Filctem, Flaei e Uiltec, insieme alle Rsu e ai lavoratori, dopo essersi riuniti in assemblea, confermano tutte le loro preoccupazioni per il futuro produttivo del sito e la tenuta occupazionale dei lavoratori diretti e dell’indotto. «Enel - si rivendica da parte sindacale - deve andare oltre la richiesta di essenzialità al 2020, deve garantire una nuova proposta di strategia industriale per l’innovazione dei processi e possibili graduali riconversioni del sito».
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