Coltelli, manganelli e machete: in auto armati. I carabinieri denunciano 34 persone

Coltelli, manganelli e machete: in auto armati. I carabinieri denunciano 34 persone
di Salvatore MORELLI
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Martedì 10 Luglio 2018, 07:25 - Ultimo aggiornamento: 10:07
Coltelli a serramanico o a scatto, roncole, cesoie, mazze da baseball, manganelli telescopici e persino un machete, nascosti sotto i sedili anteriori del veicolo, nel cruscotto, nel bagagliaio o addirittura addosso alla persona. Una vera “mania” per questi oggetti dichiarati “strumenti atti ad offendere” e che nei primi sei mesi dell’anno hanno visto già denunciare 34 persone all’autorità giudiziaria che, per quanto concerne gli orari del rinvenimento, se ne andavano in giro nella fascia serale o notturna. Tutte le persone denunciate non sono di età elevata.
Inoltre, sono risultati essere gravati da censure penali e senza attività lavorativa di natura stabile. Il bilancio di questa specifica attività è stato condotto dai reparti del Comando provinciale dei carabinieri di Brindisi e tratta una norma penale: “senza giustificato motivo, non possono portarsi fuori dalla propria abitazione o delle appartenenze di essa tutta una serie di strumenti da punta e taglio atti ad offendere la persona”.
Ovviamente, l’aspetto fondamentale su cui si basa la valutazione degli organi accertatori è rappresentato dal “giustificato motivo” che si ha il dovere di riscontrare quando a seguito di perquisizione si rinvengono strumenti correlati all’attività esplicata dal soggetto controllato. I 34 soggetti denunciati sono stati trovati in possesso di  un’ampia gamma di “strumenti atti ad offendere” e tra gli ultimi casi, avvenuto proprio pochi giorni fa, c’è la storia di un cittadino di origine eritrea di 58 anni che se ne andava in giro con due coltelli, di 27 e 22 centimetri, nonché un punteruolo.
Lo scorso 29 giugno, invece, i carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile hanno denunciato un 39enne e un 59enne (entrambi di Brindisi, nonché fermati in luoghi differenti della città nel cuore della notte) perché trovati in possesso di un coltello a serramanico con una lama lunga 9 centimetri e una mazza da baseball in metallo della lunghezza di 81 centimetri. Non manca, poi, il caso di un commerciante 32enne che sotto il sedile dell’auto custodiva una roncola con punta acuminata, lunga 40 centimetri ma erano ben 28 quelli che costituivano la lama.
In merito al “giustificato motivo” (che rappresenta il discrimine) può anche capitare ai militari di trovarsi di fronte persone che svolgono un’attività che rende l’oggetto trasportato credibile e verosimile e senza possibili scopi aggressivi. Infatti, il macellaio che porta con sé la valigetta con i coltelli, il contadino che esce dalla masseria con una roncola, il boscaiolo con la scure, il falegname fermato con il suo furgone con tutta l’attrezzatura e l’utensileria necessaria per la quotidiana attività, nonché lo sportivo con l’arco e la faretra per le frecce che si reca ad allenarsi, sono una serie di figure (alcune delle quali professionali) che utilizzano gli attrezzi indicati per espletare la propria attività professionale o sportiva e che quindi non rischiano una denuncia.
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