Giunta senza pace: l’assessore Brigante annuncia le dimissioni

Giunta senza pace: l’assessore Brigante annuncia le dimissioni
di Massimiliano IAIA
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Martedì 16 Maggio 2017, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 17:28
Nemmeno il tempo di annunciare le nuove deleghe che l’Amministrazione Carluccio rischia di ritrovarsi nuovamente con un tassello mancante. Ieri pomeriggio, infatti, l’assessore ai Lavori Pubblici Salvatore Brigante ha annunciato le sue dimissioni. Una decisione, questa, presa a seguito delle polemiche dei giorni scorsi all’interno del gruppo “Democratici e Socialisti”, di cui lo stesso Brigante fa parte.
«Se sono io il problema, tolgo il disturbo», ha detto ieri Brigante rimettendo ogni decisione nelle mani del coordinatore Damiano Flores. Dell’ipotesi di accettare o meno le dimissioni di Brigante si discuterà comunque una riunione dei “Democratici e socialisti” prevista per questa sera.
La frattura all’interno del gruppo, che al momento sembra essere insanabile, si era evidenziata già una decina di giorni fa, quando i consiglieri comunali Luigi Sergi e Umberto Ribezzi avevano annunciato la loro autosospensione dai “Democratici e socialisti”, in segno di protesta dopo le nuove deleghe assegnate dalla sindaca. «Manca il dialogo all’interno del nostro gruppo”, aveva detto Sergi. Nei giorni successivi, il consigliere aveva deciso di puntare il dito proprio contro l’ingresso in giunta di Elena Marzolla, nominata assessore alla Pubblica istruzione e allo Sport.
 
«Noi non vogliamo essere tenuti ai margini, non deve essere solo uno a decidere per tutti», aveva insistito Sergi. Sull’ipotesi invece di un passo indietro di Brigante, il cui ingresso in giunta permise proprio a Sergi di entrare in Consiglio comunale, aveva detto: «Brigante è stato eletto dal popolo, ci ha messo la faccia ed ha portato il suo contributo.
Quindi non è lui che deve dimettersi».
Tra le ipotesi formulate all’interno del gruppo, c’era stato lo spostamento delle deleghe della Marzolla su Brigante e la nomina di Sergi ad assessore alle Politiche abitative. Il problema era, però, che la nomina di un uomo avrebbe ridotto la presenza di donne nell’esecutivo, con conseguenti contestazioni sul fronte delle quote rosa. L’ipotesi successiva prevedeva il nome di Chiara Tedesco al posto di Sergi. Ma anche questa soluzione sarebbe stata respinta. 
Dopo le recenti dichiarazioni polemiche dei due consiglieri comunali, Brigante chiede ora che sia il gruppo a decidere. «Comprendo la decisione di Brigante - ha spiegato il consigliere comunale Luciano Loiacono -, si è comportato come si fa in un partito. Sergi, dal canto suo, fa riferimento a una logica di turnover, ma non spetta a me decidere. La riunione di domani sera (questa sera, ndr) sarà utile per permettere a tutti i componenti del gruppo di dire la propria e fare chiarezza in tutta questa vicenda». Sul futuro dell’Amministrazione comunale in caso di conferma delle dimissioni di Brigante, però, Loiacono preferisce non esprimersi, lasciando comunque una forte incognita: «In un momento così delicato, a questa domanda non saprei proprio cosa rispondere».
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