Dialogo “segreto” in corso tra Forza Italia e i moderati

Dialogo “segreto” in corso tra Forza Italia e i moderati
di Francesco RIBEZZO PICCININ
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Sabato 17 Febbraio 2018, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 14:19
L’accordo tra Forza Italia e destra sovranista sarebbe in bilico insieme, pare, alla candidatura a sindaco di Massimo Ciullo, lanciata a livello locale dalla Lega e confermata dallo stesso leader nazionale Matteo Salvini. Voci di corridoio, infatti, parlano di un avvicinamento tra il partito di Silvio Berlusconi ed il cosiddetto “Polo dei moderati” che comprende Alternativa Popolare, Coerenti per Brindisi, Direzione Italia, Udc e Brindisi in Alto. Un avvicinamento che risulterebbe utile a Forza Italia ed ai suoi candidati soprattutto in chiave politiche del 4 marzo, quando ogni voto raccolto sul territorio risulterà fondamentale per l’elezione dei parlamentari.
Questa operazione, di fatto, taglierebbe fuori Lega, Movimento Nazionale per la Sovranità, Movimento +39, Periferia e verosimilmente anche Fratelli d’Italia con i quali il fronte moderato difficilmente potrebbe dialogare.
A rischio, tuttavia, ci sarebbe anche il Partito Repubblicano del segretario provinciale Giovanni Antonino. Tra gli azzurri, infatti, c’è chi non avrebbe mandato giù la scelta dei Repubblicani di presentare i propri candidati per le politiche, scegliendo tra brindisini capaci di intercettare voti, in aperta concorrenza con gli aspiranti parlamentari di Forza Italia.
A quel punto, lasciato fuori ancora qualche altro esponente ritenuto scomodo, la coalizione sarebbe cosa fatta, semplificando di molto lo scenario politico in vista delle amministrative. Con tre schieramenti, ovvero centrosinistra, Movimento 5 Stelle e moderati più Forza Italia, sarebbe statisticamente più facile una vittoria al primo turno. E sarebbe proprio questa prospettiva, oltre alle necessità di voti per le politiche, uno dei motivi dell’avvio del dialogo tra Polo moderato e berlusconiani.
A quel punto, avendo già i moderati messo nero su bianco il programma, che Forza Italia a sua volta ha già impostato, non resterebbe che raggiungere un accordo sulle idee di base e scegliere il candidato sindaco. Assodata una volta per tutte la rinuncia da parte di Nando Marino, che ha ribadito più volte di voler «fare l’allenatore», restano in pista i nomi dell’ex assessore all’Urbanistica Pasquale Luperti, fondatore dei Coerenti per Brindisi, e quello dell’ex presidente del consiglio comunale: il fittiano Pietro Guadalupi.
Ai quali, naturalmente, Forza Italia potrebbe voler legittimamente aggiungere un proprio nome, anche se l’esponente più forte che i berlusconiani hanno provato a coinvolgere fino ad oggi - un imprenditore che ha anche avuto esperienza politico-amministrativa - avrebbe declinato con gentilezza l’invito. Ancora non è escluso completamente, tra l’altro, che si possano celebrare le primarie, anche se oltre a Brindisi in Alto e Direzione Italia, anche Forza Italia non ha mai particolarmente amato questo strumento per la scelta dei dirigenti o dei candidati. Motivo per cui sembra molto più facile che, alla fine, i partiti ed i movimenti si mettano d’accordo su un nome condiviso per provare a strappare la vittoria già al primo turno.
 
Il loro candidato sindaco dovrebbe scontrarsi, in quel caso, con Riccardo Rossi per la coalizione di centrosinistra formata da Pd, Brindisi Bene Comune e Liberi e Uguali; e con il candidato sindaco del Movimento 5 Stelle, che sarà - se ci sarà - uno dei due tra Fabio Leoci e Gianluca Serra, entrambi avvocati. Sono state due, infatti, le liste presentate entro la scadenza di fine gennaio ma solo una potrà ottenere la certificazione da parte dello staff nazionale del Movimento 5 Stelle.
Resta da capire, invece, cosa farebbe il fronte della destra sovranista, a partire dalla Lega, se davvero Forza Italia chiudesse l’accordo con i moderati. A quel punto, infatti, le possibilità sarebbero due: il passo indietro o la battaglia di testimonianza
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