Lidi sotto osservazione e c’è chi rischia di non poter aprire

Lidi sotto osservazione e c’è chi rischia di non poter aprire
di Lucia PEZZUTO
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Venerdì 13 Aprile 2018, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 08:29
Prime giornate di sole, si avvicina la stagione balneare ed è già conto alla rovescia per i gestori degli stabilimenti per mettersi in regola ed essere pronti per l’estate. Il Comune di Brindisi ha già provveduto a stilare una mappa delle strutture balneari dislocate sul territorio demaniale e sottoposto a vincolo. Si tratta di un accurato monitoraggio delle strutture che si trovano in siti sottoposti a tutela paesaggistica. Nella mappatura si indica il nome delle strutture, il luogo esatto in cui si trovano, le concessioni demaniali e le autorizzazioni. Al momento su trentacinque siti individuati nei quali ricadono stabilimenti balneari e altre tipologie di strutture, vi sono almeno quindici aree dove manca la concessione demaniale, di queste quattordici sono aree in cui ricadono stabilimenti balneari e per i quali mancano anche alcune autorizzazioni. Ora se questi stabilimenti potranno iniziare la stagione ed esercitare l’attività, questo lo si deciderà dopo, in un secondo step quando l’ufficio urbanistica valuterà ogni singolo caso. Per alcune di queste strutture balneari vi sono in corso anche dei contenziosi che potrebbero mettere a rischio la stagione balneare.
Contenziosi e concessioni a parte, anche l’Adoc di Brindisi, l’Associazione Difesa Orientamento Consumatori, si porta avanti con il lavoro e scrive una lettera direttamente al commissario prefettizio, Santi Giuffrè, ricordando quelle che sono le criticità legate alla litoranea brindisina. «Criticità legate all’aumento demografico nelle zone balneari per la presenza di migliaia di residenze stagionali ma anche per la crescente offerta di servizi- dice Giuseppe Zippo, presidente dell’Adoc Brindisi- Tale situazione si riverbera negativamente su diversi aspetti importantissimi quali la tutela dell’ambiente, la sicurezza stradale e la tutela del mare. Ricordiamo, in proposito, l’adozione annuale dell’ordinanza balneare emanata dalla Regione Puglia, che dispone alcuni adempimenti sia a carico dei privati che delle pubbliche amministrazioni, ad oggi, ampiamente disattesi nonostante le sollecitazioni».
 
L’elenco degli adempimenti è piuttosto lungo e va dall’obbligo di predisporre le passatoie per disabili nelle spiagge libere, al servizio di salvamento direttamente o in convenzione con i lidi privati, sino al posizionamento dei bagni chimici. «Sul fronte della sicurezza abbiamo più volte sollecitato una puntuale ricognizione della litoranea nord ex strada provinciale 41, con particolare riferimento all’adeguamento della segnaletica stradale, specie a ridosso degli agglomerati urbani di Contrada Betlemme, Giancola ed Apani ed una verifica del fondo stradale e dei guardrail usurati dagli agenti atmosferici - aggiunge Zippo- Critica risulta la situazione delle aree parcheggio pressoché inesistenti. In considerazione di quanto sopra ribadiamo la necessità di attivare l’area parcheggio all’interno del Villaggio Acque Chiare di cui il Comune di Brindisi è custode giudiziario che garantirebbe la messa in sicurezza di una zona altrimenti congestionata con grave pregiudizio per la sicurezza dei bagnanti. Un percorso fattibile che ha già avuto il benestare da parte del tribunale di Brindisi. L’afflusso massiccio dei residenti stagionali, in aggiunta a chi dimora abitualmente, determina situazioni di degrado per scarsa sensibilità, ma anche per l’assenza di servizi idonei a far fronte al grosso quantitativo di materiale prodotto a seguito della manutenzione del verde, per non parlare, poi, delle attività di piccola manutenzione. L’assenza di illuminazione, manutenzione stradale ed infrastrutture idrico-fognarie completano un quadro preoccupante sotto diversi aspetti».
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