“Giù le mani da Rossi”, aveva affermato a stretto giro di posta il segretario provinciale del Pd Rosetta Fusco, e anche dalla segreteria cittadina viene oggi espresso lo stesso concetto. Nello specifico, è uno dei nuovi rappresentanti del partito a livello cittadino, Vittorio Rina, a ribadire fermamente la compattezza del Pd. «Non sono assolutamente d’accordo con Elefante - spiega Rina -, che peraltro avrebbe potuto esprimere il suo parere nelle sedi deputate. Non condivido la sua analisi del voto anche a livello locale: non si può non tenere conto, infatti, del cambiamento avvenuto nel Pd brindisino dopo le note vicissitudini del passato, ed è normale che certe novità necessitino di tempo per sviluppare un certo percorso. C’era bisogno di discontinuità, e ora non si può non riconoscere nel partito la presenza di figure nuove e competenti. A Brindisi si è poi pagato un trend che ha riguardato tutto il Paese, con il Pd che ha governato per un’intera legislatura in un contesto di crisi estremamente grave, mentre il Movimento Cinque Stelle vedeva accrescere il proprio consenso».
Sulla candidatura di Rossi, Rina non ha dubbi: «Ritengo che la sua sia stata la scelta migliore che si potesse fare nella coalizione, sono perfettamente d’accordo con il segretario Fusco.
Stiamo parlando di una scelta che è stata ispirata dal segretario cittadino Cannalire e condivisa da segreteria, direttivo e assemblea. Quanto alla tempistica, credo sia stato opportuno ufficializzare la candidatura di Rossi anche per non correre il rischio di essere collegati acriticamente alle scelte politiche nazionali e regionali».Ma c’è un altro elemento che, soprattutto dopo l’esito delle Politiche, va considerato maggiormente: «Rossi - conclude Rina - è l’unico in grado di parlare anche all’elettorato del Movimento Cinque Stelle, che è risultato essere il primo partito alle Politiche. Non possiamo infatti pensare che il voto ai pentastellati sia solo di protesta o di rabbia. La verità, e sono i numeri a dirlo, è che molti di quei voti sono nostri, nel senso che fanno riferimento ad elettori tradizionalmente del centrosinistra che si sono sentiti delusi e hanno scelto di votare M5S. Ma noi appunto dobbiamo riprenderci quei voti, e Rossi è l’uomo giusto per intercettare una parte significativa di quell’elettorato».