C’è una prima modifica, di lieve entità, nelle tre ordinanze sulla movida della Commissione straordinaria del comune di Ostuni. Nello specifico il riferimento è alla misura che vieta la vendita di prodotti alimentari dall’1 alle 5. Dopo il provvedimento di ieri lo stop alla vendita sarà dalle 2 alle 5 e varrà fino al 5 agosto. Per il resto tutto rimane invariato con lo stop alla musica alle 24 in settimana in centro ed all’1 sulla costa, un’ora in più il venerdì ed il sabato, ed il divieto di somministrazione di alcolici dopo 2 tutti i giorni.
L'ordinanza
Si amplia solo di 60 minuti l’orario nel settore alimentare per attività artigianali, con vendita di prodotti gastronomia e distributori automatici. Restano, però, le riserve e non poche da parte dei titolari delle attività coinvolte del settore, soprattutto quelle del centro storico. Privati ma anche rappresentanze istituzionali ieri hanno manifestato contrarietà. «Così si frena il turismo. Chiedo al prefetto di Brindisi di intervenire, convocando un incontro tra la commissione straordinaria del Comune di Ostuni ed i rappresentanti degli esercenti per sbrogliare il filo del dialogo a fronte delle ordinanze emesse “anti-movida”».
E’ quanto afferma il deputato di Forza Italia Mauro D’Attis, che aggiunge: «Ostuni è una località turistica che esercita il suo fascino a livello internazionale e il contenuto delle ordinanze rischia di compromettere seriamente centinaia di attività. Il tutto – aggiunge - proprio durante la stagione estiva, durante la quale Ostuni accoglie il maggior numero dei turisti».
Poi l’ulteriore precisazione da parte del commissario regionale di FI: «Comprimere gli orari per le emissioni sonore, vietare la vendita di alcolici dopo le 2 e i prodotti di gastronomia pronti per il consumo immediato: evidente è che si tratti di recinti opprimenti per gli esercenti e per tutto il settore turistico-ricettivo. Perciò – conclude Mauro D’Attis - ritengo ineludibile un incontro per trovare una soluzione condivisa, in grado di contemperare le esigenze in campo e restituire la giusta serenità a tutti coloro che operano nei settori coinvolti». Nei giorni scorsi anche l’altra parlamentare brindisina Valentina Palmisano (M5S) si era rivolta all’amministrazione per modifiche alle ordinanze. Stessa richiesta anche dal consigliere regionale del Partito Democratico Fabiano Amati: «I provvedimenti adottati dalla Commissione Straordinaria sono sbagliati perché non si limitano le libertà delle persone su attività lecite per coprire l’incapacità amministrativa nel sanzionare le molestie da eccessi».
L’esponente dei democratici in regione poi sottolinea: «La pubblica amministrazione è organizzata attorno a decisioni in grado di far coesistere interessi diversi. In questo caso sono posti in discussione l’interesse all’impresa, alla reputazione turistica e alla tranquillità dei residenti. Nulla di più facile nel tenere assieme, purché si abbia la disponibilità a compiere atti doverosi finalizzati a controllare e sanzionare coloro che infrangono le regole».