Il Pd brindisino si fa in tre per negoziare l’unità. Veleni e merletti per Fusco

Il Pd brindisino si fa in tre per negoziare l’unità. Veleni e merletti per Fusco
di Maurizio DISTANTE
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Mercoledì 4 Ottobre 2017, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 18:15
Il Partito Democratico brindisino, che sembrava avviarsi verso un congresso provinciale unitario e tranquillo e invece deve fare i conti con una triplice candidatura, non ha perso le speranze di ricompattarsi attorno al nome di Rosetta Fusco, esponente renziana sulla quale le tre anime del partito si sono accordate nei giorni scorsi. Gli incontri tra i delegati delle correnti, quella che porta al segretario nazionale Matteo Renzi, quella che ha come riferimento principale il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, e quella che guarda al ministro della Giustizia Andrea Orlando, si sono conclusi con un buon margine d’anticipo sulla tabella di marcia che vedeva come deadline per la presentazione delle candidature le 18 di lunedì scorso: sembrava tutto fatto ma pochi minuti prima dello scoccare delle 6 del pomeriggio dell’altro ieri, in federazione a Brindisi sono apparsi Antonio Elefante, già segretario cittadino, e Mario Monopoli da Ostuni, uomo che nel partito si è sempre messo a disposizione, come dimostra l’incarico di reggente del circolo latianese, aiutato qualche mese fa a uscire da un pantano di difficile gestione.
Tempo per capire come queste due candidature, più o meno dell’ultimo momento, siano maturate ce ne sarà: in queste ore tutta l’attenzione è catalizzata dalla possibilità che i due sfidanti possano fare un passo indietro in virtù della tanto agognata unità del partito. Questa eventualità, anche se nulla si può dire finché non saranno i diretti interessati a esprimersi in prima persona, non è affatto tramontata e ampie fette del pianeta dem brindisino sono convinte che la candidatura unitaria, così come deciso negli incontri di cui sopra, sia il naturale approdo di tutta questa vicenda.
 
Intanto, però, i nomi di Elefante e di Monopoli rimangono in pista: l’ex segretario cittadino brindisino è vicino alle posizioni del guardasigilli Orlando ma Mimmo Tardio, coordinatore provinciale di quell’area politica, ha ribadito ieri a mezzo stampa l’adesione degli orlandiani all’accordo che porterebbe Fusco alla guida del partito. «Precisiamo – scrive Tardio – che l’area politica che all’interno del Partito Democratico fa riferimento al ministro della Giustizia Andrea Orlando, in vista del congresso della Federazione Provinciale di Brindisi, sostiene convintamente la candidatura unitaria di Rosetta Fusco, di cui apprezziamo le qualità umane e politiche e che siamo certi guiderà il Pd brindisino con saggezza ed equilibrio verso una fase di rilancio e di rinnovato radicamento della sua presenza nel nostro territorio.
Pertanto, nessuna altra candidatura è attribuibile in alcun modo come “vicina” all’area Orlando: anzi, per la verità, tali ulteriori candidature risultano con tutta evidenza figlie di iniziative personali o di scelte maturate in settori di altre aree del partito». Come a dire, noi non c’entriamo nulla.
E, in effetti, da più parti si tiene a puntualizzare la sostanziale unità del Pd attorno alla figura dell’ex capogruppo in Consiglio provinciale Rosetta Fusco: a margine della scadenza del termine per la presentazione delle candidature era circolata la voce che i renziani brindisini fossero divisi e da questa divisione fosse emerso il nome di Monopoli da affiancare a quello di Fusco ma sono bastate poche ore per sgomberare il campo da speculazioni non rispondenti alla realtà: a quanto pare, sia quella di Elefante che quella di Monopoli sono candidature mosse dalla voglia di una radicale inversione di rotta nella gestione del partito o da crepe avvistate nella composizione di un accordo unitario che, però, a poche ore dalla presentazione delle candidature, sembra più forte che mai.
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