Presidiato il Petrolchimico: il blocco costa un milione

Presidiato il Petrolchimico: il blocco costa un milione
di Elda DONNICOLA
3 Minuti di Lettura
Giovedì 25 Maggio 2017, 05:35 - Ultimo aggiornamento: 15:28
In una settimana di sciopero prima dei metalmeccanici, poi di tutti i lavoratori dell’indotto del petrolchimico, si conta in 1 milione e 200 mila euro la perdita della sola Versalis per non contare quella delle altre grandi aziende di casa nello stabilimento chimico. Anche ieri i lavoratori dell’indotto si sono astenuti dal lavoro a fronte di alcuna risposta, almeno per ora, per la ricollocazione dei 10 esuberi ex Coemi.
La vertenza e successivamente la protesta e lo sciopero sono partiti proprio da questo. L’ennesimo cambio-appalto che si consuma nello stabilimento, l’ennesimo rischio, questa volta sempre più concreto, che i lavoratori ne facciano le spese perdendo il proprio posto di lavoro. La Coemi era l’azienda che si occupava della manutenzioni elettro-strumentali per conto di Versalis, Enipower e Basell, ma la gara d’appalto che si è svolta un mesetto fa, ha messo fuori dallo stabilimento questa azienda e siglato il lasciapassare per Impes e TsImpianti. Coemi ha dichiarato immediatamente 27 esuberi, tanti quanti erano i lavoratori impegnati in quell’appalto, mentre le ditte subentranti hanno altrettanto immediatamente fatto sapere che non tutti i lavoratori avrebbero trovato spazio nelle loro maglie. Tutto legittimamente sacrosanto per le aziende, se non fosse per il problema sociale di lasciare a casa una parte dei lavoratori e determinare il precedente che alle prossime gare d’appalto potrebbe accadere la stessa cosa. E di gare d’appalto nei prossimi mesi ne sono previste diverse. Da qui la grande partecipazione allo sciopero che si sta riscontrando in questi giorni dettato dalla consapevolezza dei lavoratori che oggi sta accadendo agli ex Coemi e che molto presto potrebbe accadere anche a loro.
 
Giusto per chiudere il cerchio, va ricordato che, al netto delle ricollocazioni tra Impes e TsImpianti e di alcune unità che spontaneamente si sono liberati trovando collocazione altrove, gli esuberi in attesa di sistemazione sono 10.
Nel corso dell’ultimo incontro che si è svolto in Prefettura, non trovando altra soluzione, il prefetto Annunziato Vardè ha chiesto a Confindustria di svolgere le consultazioni tra tutte le aziende del petrolchimico per verificare la possibilità di trovare posto per le ricollocazioni, ma sembra che questa strada non abbia sortito l’effetto sperato, almeno per ora.
E in attesa che qualcosa accada, i lavoratori dell’indotto continuano a scioperare. Nella giornata di martedì è stato necessario l’intervento delle forze dell’ordine per consentire il cambio-turno ai lavoratori diretti e ieri non è stata impresa facile anche per i rappresentanti sindacali gestire le cosiddette comandate, ovvero quegli interventi urgenti utili a non bloccare gli impianti. “Per ora la situazione è sotto controllo - afferma il segretario Femca Emiliano Giannoccaro - anche oggi (ieri per chi legge ndr) stiamo cercando di gestire le comandate alle imprese”. I danni dello sciopero però si cominciano a contare. “Non si sta spedendo la materia prima - fa sapere Giannoccaro - la settimana scorsa Versalis ha già contato danni per 1 milione e 200 mila euro. Le attività sono ridotte al minimo indispensabile. I camion fermi perché non c’è nessuno che li carica, si liberano solo i silos quel tanto che basta affinché non si riempiano e quindi si debba, nel caso, ricorrere al fermo degli impianti e della produzione”.
Sul posto anche il segretario Fiom Maurizio Sancesario. “Gli ingressi dello stabilimento sono sempre bloccati - afferma - nei limiti del possibile, si sta cercando di garantire le giuste esigenze dello stabilimento. Siamo in attesa che la situazione si sblocchi”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA