Radiologia interventistica al Perrino, reparto soppresso: vertice urgente a Bari e tavolo dei sindaci

L'ospedale Perrino di Brindisi
L'ospedale Perrino di Brindisi
di Danilo SANTORO
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Giovedì 11 Gennaio 2024, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 12 Gennaio, 07:22

Una seduta della commissione sanità in Regione a Bari, convocata per martedì prossimo con un unico punto all’ordine del giorno: la situazione della radiologia interventistica dell’ospedale Perrino di Brindisi.

Le pressioni politiche

Lo annuncia il sindaco di Brindisi, Pino Marchionna, dopo un confronto telefonico avuto ieri pomeriggio con l’assessore regionale alla Salute Rocco Palese. Ieri mattina era stato il consigliere regionale di Azione, Fabiano Amati, ad invitare il sindaco del capoluogo adriatico ad indire «con urgenza una conferenza dei sindaci, con l’assessore regionale, i consiglieri regionali, il direttore generale e il direttore dell’unità operativa, per affrontare e risolvere in poche ore la grave carenza della radiologia interventistica al Perrino, causata dalle gravi disattenzioni e sottovalutazioni delle burocrazie sanitarie».

L'audizione dei sindaci

Questa la richiesta di Amati a poche ore dalla morte di Antonio Picciolo, il 39enne di Brindisi deceduto nell’ospedale di Taranto martedì scorso e dove era stato trasferito dopo un primo accesso al pronto soccorso di Brindisi nella notte tra il 5 ed il 6 gennaio per un ‘emorragia celebrare. Qui Picciolo era stato dall’1:15 alle 4:30: dopo 3 ore di attesa, e per l’assenza di un radiologo interventista fu disposto il trasferimento nel capoluogo ionico. «Ho accolto subito la proposta del consigliere Amati contattando l’assessore Palese. Nella stessa sede – ha spiegato Marchionna – sarà convocata l’intera conferenza dei sindaci della provincia di Brindisi». Un focus sul problema non più rinviabile, quello relativo all’assenza a Brindisi della radiologia interventistica. «Quella della radiologia interventistica è la carenza di una specialità salva-vita, riguardante la salute di tutti i cittadini della provincia di Brindisi, che negli ultimi mesi – ha dichiarato Amati - è stata trattata con minore attenzione anche rispetto a una qualsiasi inaugurazione - con tanto di comunicati, selfie e foto di gruppo - di un ascensore, di un montacarichi o dello spostamento di una carta da una scrivania all’altra».

La proposta di Amati

Lo stesso consigliere regionale sottolinea un altro elemento relativo all’assenza in un ospedale di II livello come il Perrino. «Nel frattempo che si risolva questo vulnus di partenza, magari con AziendaZero, in grado di superare un’irragionevole modalità organizzativa tendente a considerare ogni Asl come una monade, c’è bisogno d’istituire al Perrino un’unità operativa dipartimentale, assumendo tutti i costi necessari, incentrata sul personale in servizio e su altri radiologi che hanno già dato la disponibilità ad accettare l’offerta di lavoro della Asl Brindisi.

Ovviamente – ha concluso Amati - bisognerà associare ai professionisti medici il personale delle altre professioni sanitarie necessarie». Situazione considerata di «emergenza» dal sindaco del capoluogo adriatico.

Capire il da farsi

«La vicenda è di una tale gravità che richiedeva una risposta immediata. Rispetto a questo bisognerà capire cosa e quali provvedimenti la regione riuscirà a prendere rispetto ad una vicenda, grave per quello che è successo, ma che comporta grandi preoccupazioni per il futuro». Da qui l’attesa per la seduta della commissione di martedì. «E’ evidente, infatti, che un ospedale regionale di questo livello non può essere privo di una strumentazione e di una capacità di analisi e d’intervento immediato in casi estremi. Naturalmente in quella sede – ha riferito Marchionna - cercheremo di comprendere cosa, e quindi concretamente e materialmente cosa si può fare per evitare e quindi coprire questo buco clamoroso che è aperto nella struttura sanitaria pubblica».

La possibile soluzione

Una convenzione con l’Asl di Taranto per garantire la presenza fisica all’ospedale Perrino di Brindisi di medici di radiologia interventistica. È questa la strada scelta da parte dell’Asl per tamponare l’attuale assenza di personale per questa importante specializzazione. Come precisa il direttore generale dell’Asl, Maurizio De Nuccio, la procedura per la convenzione con Taranto, era stata avviata già prima del caso relativo alla morte di Antonio Picciolo. «Il nuovo management da subito ha preso atto della grave criticità derivante dall'assenza di un reparto di radiologia interventistica in un ospedale di II livello. Tale situazione è stata determinata dall'assenza di radiologi interventisti non colmata – spiega il direttore generale - neanche da un concorso espletato nel novembre 2022 e andato deserto per assenza di candidati». Anche in ragione della problematica relativa alla mancanza di medici, a poche settimane dall’avvio della sua esperienza a Brindisi, De Nuccio, con il suo team, aveva individuato nella convenzione con Taranto la soluzione per colmare questa criticità. «Tale problematica ha indotto questa direzione a richiedere, ancora prima del verificarsi del tragico evento, la stipula di una convenzione, in corso di definizione, - precisa il direttore generale - con gli specialisti di radiologia interventistica della Asl Ta»

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