Pesce mal conservato nel ristorante giapponese: sequestro e denunce

Pesce mal conservato nel ristorante giapponese: sequestro e denunce
di Lucia PEZZUTO
3 Minuti di Lettura
Giovedì 5 Ottobre 2017, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 21:02
Pesce e carni pronti per essere servite in elaborati piatti orientali, peccato che i prodotti erano mal conservati e pericolosamente a rischio per la salute dei consumatori. Così, per un ristorante giapponese della città di Brindisi è scattato il sequestro e l’eventuale denuncia per il titolare. La scoperta è stata fatta dagli uomini della Capitaneria di Porto insieme al Servizio Veterinario dell’Azienda Sanitaria provinciale “Siav B”. Durante un servizio finalizzato alla tutela del consumatore di prodotti ittici somministrati dai ristoranti, martedì scorso i militari hanno eseguito una serie di controlli all’interno di un noto ristorante giapponese.
L’ispezione si è svolta principalmente nelle cucine e nelle dispense dove gli ispettori hanno rinvenuto, all’interno di due congelatori posti in un locale adiacente alla cucina del ristorante, prodotti, circa 106 chilogrammi in totale, in cattivo stato di conservazione. In particolare i militari hanno trovato otto confezioni, per un peso totale di 25 chili, di filoni tonno pinna gialla. Il tonno era nella confezione originale, acquistato in forma decongelato/preparato e successivamente ricongelato dal ristoratore. Gli uomini della capitaneria di porto hanno rinvenuto anche 13 chili, sempre di tonno, contenuti in quattro pacchi, le cui confezioni risultavano scadute.
Le autorità fanno sapere che il tonno pinna gialla, appartenente alla famiglia del pesce azzurro, se conservato male, senza mantenere la catena del freddo o consumato dopo la data di scadenza, può sviluppare una concentrazione elevata di istamina. Ad una concentrazione superiore ai limiti di legge previsti, l’istamina può avere effetti tossici per l’uomo ed è la causa delle più comuni intossicazioni da ingestione di pesce che possono provocare: nausea, mal di testa, rossore della pelle su viso e collo, nei casi più gravi anche edema della glottide con rischio di soffocamento. Vista la pericolosità del prodotto e l’alto rischio per la salute del consumatore, sentito il sostituto procuratore di turno, il prodotto scaduto e mal conservato è stato subito sottoposto a sequestro penale d’urgenza. 
 
Il responsabile dell’attività di ristorazione e l’amministratore della società sono stati deferiti all’autorità giudiziaria per il reato di detenzione finalizzata alla somministrazione per il consumo di sostanze alimentari in cattivo stato di conservazione in violazione all’articolo 5 lettera “b” della Legge 283/62.
La pericolosità del cibo mal conservato e scaduto, ovviamente aumenta, dicono gli esperti, quando viene servito crudo esattamente così come accade nella cucina orientale. Per questo l’attenzione anche degli uomini della Capitaneria resta alta e i controlli a carico delle attività di somministrazione e vendita proseguiranno anche nei prossimi giorni: “Le attività di vigilanza sulla somministrazione al pubblico di prodotti ittici, rientra nelle attività condotte dalla Guardia Costiera, in dipendenza funzionale dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali- dice la Capitaneria- al fine di garantire ed assicurare ai consumatori la qualità dei prodotti immessi sul mercato nonché la regolare commercializzazione. Tali attività di controllo e repressione, proseguiranno nei prossimi giorni”. 
© RIPRODUZIONE RISERVATA