Ritorno al futuro: in corso Garibaldi niente auto nel pomeriggio e la sera

Auto in corso Garibaldi a Brindisi
Auto in corso Garibaldi a Brindisi
di Vincenzo MAGGIORE
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Venerdì 10 Agosto 2018, 08:25
Nuova amministrazione comunale, vecchi problemi per la comunità brindisina. Ritorna in auge la questione legata a una delle vie principali della città di Brindisi, corso Garibaldi, il cui destino è stato discusso ieri pomeriggio presso il Comune in un incontro voluto dal sindaco Riccardo Rossi con i rappresentanti della categoria dei commercianti e con le associazioni che in passato hanno avuto a cuore l’argomento. Quella svoltasi ieri è stata una vera e propria tavola rotonda durante la quale gli interlocutori si sono confrontati partendo da una proposta del primo cittadino: dal 15 agosto fino al 15 settembre 2018 sarà adottata una linea intermedia che prevede il mantenimento dell’apertura alle autovetture nelle ore mattutine e la chiusura del corso dalle 17 fino alle 24.
«Sappiamo di avere a che fare con esigenze contrapposte – ha esordito Rossi – da un lato, i commercianti temono che la chiusura alle auto possa essere la mazzata definitiva alla propria attività; dall’altro lato, molti cittadini desiderano che il corso diventi a tutti gli effetti una zona di passeggio. Abbiamo cercato una soluzione che possa  tenere insieme gli interessi di tutti, strettamente connessa alla stagionalità. In generale, si pensa di consentire il transito delle auto nel periodo invernale. In estate, quando l’affluenza dei pedoni aumenta, si potrebbe garantire la chiusura nelle ore pomeridiane fino a tarda sera».
In attesa di un’analisi totale del Piano della sosta e della mobilità, è stata ripristinata la gratuità dei parcheggi nella fascia oraria che va dalle 14 alle 16. A ciò si aggiunge una misura a favore degli invalidi che da adesso in poi avranno libero accesso anche agli stalli delimitati da strisce blu.
Sul tema di giornata si sono espressi i presenti all’incontro. Quasi tutti i commercianti si appellano al fatto che il centro storico non coincida con il corso ma sia piuttosto da individuare nell’area che include via Duomo, via San Benedetto e San Pietro degli Schiavoni. Al di là delle considerazioni personali, resta la paura che una misura restrittiva possa incidere negativamente sul proprio futuro.
I rappresentanti del comitato spontaneo “I Mille di (corso) Garibaldi” non hanno tardato a replicare attraverso le voci dei due giovani attivisti Vito Brugnola e Giuseppe Di Rienzo: «Per valutare il problema non si può prescindere dalla raccolta di seimila firme a favore della chiusura definitiva del corso che fu realizzata qualche tempo fa. Riteniamo indispensabile il ripristino dell’area pedonale in questa parte di Brindisi nel rispetto dei canoni europei e per iniziare una nuova sperimentazione al fianco degli esercenti. Corso Garibaldi deve essere valorizzato come area di passeggio in cui le attività commerciali possano essere i fiori all’occhiello grazie all’arredo e a una ricca programmazione di eventi».
In un secondo momento, ha preso la parola l’ex presidente Confesercenti di Brindisi Antonio D’amore: «Ringrazio l’amministrazione comunale per i primi passi compiuti in così breve tempo. Ovviamente, è chiaro che corso Garibaldi sia solo la punta dell’iceberg. La città ha sicuramente bisogno di un’isola pedonale che dia l’occasione di competere con altre realtà come Lecce che ha ben distinto la zona commerciale dal centro storico. Al di là della nuova sperimentazione, dobbiamo fare i conti con la particolarissima conformazione di Brindisi, con le esigenze dei consumatori, ma soprattutto dobbiamo garantire un programma che sia duraturo. Il continuo cambiamento determina incertezza e spinge la clientela a recarsi altrove».
In assenza di alternative, ha sottolineato il presidente provinciale dell’Adoc Giuseppe Zippo, «corso Garibaldi rimane spazio vivibile importante a disposizione dei cittadini. In passato si parlò di corso Umberto ma fu un’ipotesi non perseguibile. Ben venga la chiusura nei giorni festivi abbinata a una programmazione di occasioni ricreative».
«Dovrebbe essere chiaro a tutti – ha concluso l’assessore alle Attività produttive Oreste Pinto – che la sorte del commercio a Brindisi non dipende dalla chiusura di un corso. Ogni sforzo deve andare nella direzione di una valorizzazione complessiva nel capoluogo».
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