Scuole riscaldate. Ma è allarme per gennaio

Scuole riscaldate. Ma è allarme per gennaio
di Lucia PEZZUTO
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Martedì 28 Novembre 2017, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 19:24
Dopo le proteste degli studenti sono stati accesi ieri mattina i riscaldamenti all’interno delle scuole superiori di Brindisi. A pochi giorni da dicembre e da quello che segna l’inizio dell’inverno la Provincia ha deciso ciò che non era più rinviabile ossia l’accensione dei caloriferi. 
Ogni mattina gli studenti erano costretti a fare lezione nelle aule fredde: in molti comuni dove la notte la temperatura scende vertiginosamente - vedi Ostuni, Cisternino, Ceglie Messapica e Fasano - i ragazzi delle scuole superiori trascorrevano la mattinata con i cappotti addosso. 
Anche ieri mattina a Ostuni, Oria e Fasano gli studenti si sono lamentati per il freddo. «Abbiamo raschiato veramente il fondo del barile alla ricerca delle ultime risorse disponibili - ha detto il presidente della Provincia Maurizio Bruno -, per questo abbiamo tardato ad accendere i termosifoni nelle scuole, sapevamo che comunque avevamo una breve autonomia. Ieri abbiamo detto a tutti gli istituti della provincia di accendere i caloriferi per quattro ore al giorno. Abbiamo avuto qualche problema con le vecchie caldaie, ad esempio ad Ostuni, a Oria e a Fasano. Ma abbiamo risolto in giornata». 
Da ieri mattina quindi gli studenti della provincia di Brindisi possono fare lezione al caldo ma questa sarà una soluzione di breve durata perché l’Ente non ha ulteriori risorse per garantire il servizio per tutta la durata dell’inverno. «Sono mortificato ma con le risorse che siamo riusciti a trovare potremo garantire il gasolio nelle scuole solo sino a Natale - dice Bruno rammaricato - non so davvero come fare. L’ente non ha alcuna disponibilità economica, già è tanto essere riusciti a garantire un mese».
 
La Provincia di Brindisi è in estrema difficoltà, la spending review e i tagli del governo hanno messo in ginocchio l’Ente che non solo non riesce a garantire il riscaldamento nelle scuole ma neppure i servizi essenziali, quali manutenzione e sicurezza. «Bisogna dire che noi siamo molto fortunati - dice il consigliere provinciale con delega all’edilizia e alla rete scolastica, Cesare Epifani -, nonostante le ristrettezze economiche le nostre scuole sono in condizioni discrete, non ci sono grosse criticità.
Grazie ai fondi regionali, tre milioni di euro, potremo intervenire su otto istituti superiori. In questo modo restituiremo agli studenti anche l’Ipsia Ferraris che in questo momento è inagibile». Resta tuttavia il problema delle risorse e della gestione dei servizi, Direzione Italia interviene a gamba tesa sull’argomento e punta il dito in primis contro la politica renziana e la Legge Delrio che avrebbe determinato la precarietà della Provincia. «Siamo davanti al fallimento della politica renziana, siamo davanti alle conseguenze della scellerata Legge Delrio - dice il senatore di Direzione Italia, Vittorio Zizza - conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti. Il prezzo più alto di queste scelte lo stanno pagando gli studenti. Oggi il problema più impellente è quello dei riscaldamenti, domani sarà quello della manutenzione. Chi avrà il coraggio di assumersi le giuste responsabilità? Con la sicurezza dei nostri ragazzi non si scherza».
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