Tecnomessapia: a Roma prima di staccare la spina. Un vertice a metà luglio

Tecnomessapia: a Roma prima di staccare la spina. Un vertice a metà luglio
di Elda DONNICOLA
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Giovedì 29 Giugno 2017, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 13:49
La procedura di licenziamento collettivo, opera di Tecnomessapia, a discapito di 177 lavoratori, l’intera forza lavoro, va avanti. A partire dal 9 luglio ai lavoratori sarà recapitata la lettera di licenziamento. L’incontro che si è svolto ieri presso la sede degli industriali ha avuto la caratteristica del classico “atto dovuto” così come prevede la relativa procedura. Lunedì prossimo i rappresentanti sindacali e i lavoratori “andranno a ringraziare” la Regione in occasione del Consiglio regionale. 
Tuttavia nelle ultime ore qualcosa si è mosso e potrebbe rappresentare un passaggio fondamentale almeno per salvare alcuni posti di lavoro e garantire una continuità che in molti si aspettano: il 12 luglio è convocato un incontro presso il Mise, il Ministero dello sviluppo economico. La prima conferma è venuta da Elisa Mariano, parlamentare del Pd, che ha sottolineato: “Il tavolo per Tecnomessapia ci sarà. Oggi stesso il Mise farà partire la convocazione per il 12 Luglio alle ore 16.30 così come richiesto unitariamente dalle organizzazioni sindacali lo scorso 24 giugno”. La parlamentare brindisina ha parlato dei contatti tenuti in queste settimane con il Governo e con la Vice Ministro Teresa Bellanova «che ha mostrato - commenta - sempre grande sensibilità rispetto a questa ed alle altre vertenze del territorio. Così come importanti ed attente sono state le sollecitazioni che come parlamentare ho ricevuto sulla questione da parte del circolo Pd di Ceglie Messapica e del suo segretario avvocato Chirulli».
 
«Meglio tardi che mai» ha commentato l’onorevole Nicola Ciracì di “Direzione Italia”: ««Non intendo assolutamente rivendicare alcun merito in quanto ho semplicemente fatto il mio dovere di deputato. Tuttavia, accolgo con favore l’istituzione di questo tavolo e mi auguro che da oggi in poi si uniscano tutte le forze, comprese quelle del vice ministro Teresa Bellanova, finora silente, in difesa di quelle 177 famiglie e - ha affermato il parlamentare - per scongiurare un’emergenza occupazionale che martorierebbe ancor più una provincia già in difficoltà come quella di Brindisi». 
In attesa del vertice a Mise la Uilm, insieme alla Rsu ha incontrato la Tecnomessapia per discutere della procedura di licenziamento collettivo per 177 dipendenti. «Nel corso dell’incontro - afferma il segretario della Uilm, Alfio Zaurito - abbiamo appreso che la società procederà con l’invio delle lettere di licenziamento dopo l’8 luglio, data in cui terminerà la procedura di cassa integrazione. Rimarranno in forza 5 impiegati tra amministrativi e commerciali solo per terminare le procedure amministrative, ma entro 120 giorni verranno licenziati anche questi”.
Le parti si sono aggiornate a giovedì 6 luglio sempre presso la sede di Confindustria alle 15 “momento in cui - prevede Zaurito - molto probabilmente verrà sottoscritto il verbale che chiude l’esame congiunto (ai sensi e per gli effetti della legge 223 del 1991) cioè il licenziamento collettivo”.
Dal 9 luglio quindi, il postino recapiterà ai 177 dipendenti la temuta raccomandata per notificare il licenziamento. “Finisce la storia lavorativa di tanti padri di famiglia - commenta il segretario Uilm - ma è certo che lunedì Fim, Fiom, Uilm e tutti i dipendenti manifesteranno davanti alla sede della Regione Puglia per ringraziarla, durante il Consiglio regionale, del disinteresse che hanno dimostrato per la vicenda visto che sono stati chiamati ad un incontro sin dal 7 giugno”.
Una speranza, anche se ancora flebile, giunge da Roma. «E’ arrivata la telefonata dal Ministero dello sviluppo economico - annuncia il sindacalista Uilm - per informare che entro il 12 luglio verrà convocata una riunione presso il Mise».
In effetti, il silenzio che è giunto, sino ad ora, sia da Bari che da Roma fa rumore, rimbomba, inquieta. Da giorni, se non da settimane si parla di un interessamento del Governo in particolare da parte del vice ministro Teresa Bellanova e del ministro Claudio De Vincenti. Per ora di certo c’è, solo per citare l’ultimo accadimento in ordine di tempo, la mancata risposta del Governo all’interrogazione immediata che l’onorevole Nicola Ciracì avrebbe voluto avere. «E’ giunto il momento - afferma in una nota il senatore Pietro Iurlaro del gruppo Ala-Scelta Civica - che il Governo intervenga per sanare la questione su scala nazionale. Speriamo che l’incontro del 12 luglio al Mise non sia tardivo».
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