Esplosione alle “Dune”: tre indagati per omicidio

Esplosione alle “Dune”: tre indagati per omicidio
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Martedì 26 Luglio 2016, 08:42 - Ultimo aggiornamento: 27 Luglio, 08:51

Dopo la morte del 69enne Rocco Spinelli, l’anziano di Sammmichele di Bari colpito da una fiammata, il 10 luglio scorso, nel villaggio turistico “Le Dune” la magistratura brindisina ha cambiato l’ipotesi di reato da lesioni colpose ad omicidio colposo. Tre le persone iscritte sul registro degli indagati per questa vicenda che ha molti aspetti da chiarire. Il nuovo titolare dell’indagine è il sostituto procuratore della Repubblica Antonio Costantini subentrato al pm Iolanda Chimienti che aveva effettuato i primi accertamenti.

Erano le 9 circa del 10 luglio quando, all’interno del camping “Le Dune” a Torre Canne, si sentì un’esplosione provenire da uno dei bungalow, il numero 306 esattamente, siti all’interno dell’area. Quattro persone rimasero ferite, un intero nucleo familiare costituito da due anziani e dalle loro piccole nipotine. Furono portati all’ospedale “Perrino” di Brindisi, presso il centro grandi ustionati. Il più grave l’anziano nonno, investito in pieno dalla fiammata. Sul posto si portarono immediatamente i Vigili del Fuoco del distaccamento di Ostuni ma anche quelli di Brindisi, il 118 e i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Fasano e della Stazione di Pezze di Greco.

Una volta portate le prime cure ai feriti e trasportati questi ultimi in ospedale sia i pompieri che i carabinieri effettuarono i rilievi di rito. Spinelli e la sua famiglia erano ospiti abituali della struttura. Da vari anni, infatti, sceglievano il camping fasanese per un periodo di vacanza locando un bungalow. Si stavano preparando per trascorrere l'ennesima giornata al mare quando avvenne lo scoppio.
Il 69enne, come detto, nativo di Sammichele di Bari, fu quello che ebbe la peggio avendo riportato ustioni di secondo e terzo grado sul 70 per cento del corpo. L'anziano, probabilmente, fece da scudo al resto della famiglia tanto che la nipotina di 10 anni riportò ustioni di secondo grado sul 20 per cento del corpo. Le gambe, le braccia e il viso le zone più colpite. Più fortunate ancora l'altra bambina di 8 anni e la nonna, 64 anni, che non riportarono ustioni gravi ma che, come gli altri due feriti, furono anch'esse ricoverate presso il centro grandi ustionati dell'ospedale “Perrino” di Brindisi”. A distanza di due settimane, però, le condizioni dell'anziano si sono aggravate sino alla morte giunta ieri.

Sulla vicenda sono ancora in corso indagini da parte dei carabinieri della Compagnia di Fasano che hanno analizzato i verbali redatti soprattutto dai vigili del fuoco nell’immediatezza dell’incidente e bisognerà valutare se ci sono responsabilità precise. Non sono trapelati i nomi dei tre iscritti nel registro degli indagati. Le uniche indiscrezioni, appunto, parlano solo della variazione dell’ipotesi di reato (da lesioni colpose a omicidio colposo) aggravatasi alla luce della morte dell’anziano barese.

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