Cornee nuove al paziente: primo trapianto al “Perrino”

Cornee nuove al paziente: primo trapianto al “Perrino”
di Maurizio DISTANTE
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Mercoledì 29 Novembre 2017, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 13:14
Il 24 novembre 2017 è stato uno di quei giorni che rimarranno nella storia dell’ospedale Antonio Perrino: sotto la guida di Marco Leozappa, dirigente medico presso l’unità operativa complessa di Oculistica della struttura, è stato effettuato il primo trapianto di cornea in terra di Brindisi. Tanta la soddisfazione per l’equipe coordinata da Leozappa e per tutto il sistema sanitario locale, sempre al centro di forti dibattiti a causa dei cambiamenti in corso dovuti al piano di riordino elaborato dalla Regione. 
È stato lo stesso Leozappa a ripercorrere le tappe che hanno portato allo storico risultato, possibile viatico per la messa a punto di una macchina, quella dei trapianti di cornea, in questo caso, che determinerebbe un balzo in avanti per la qualità dell’offerta sanitaria brindisina. 
«Il paziente, un uomo di 49 anni – afferma il chirurgo - si era rivolto al reparto di Oculistica per un problema acuto di dolore e calo visivo nell’occhio sinistro: il quadro clinico iniziale era drammatico, poiché il paziente presentava una gravissima ulcerazione corneale che aveva determinato l’abolizione della camera anteriore dell’occhio che rischiava di estendersi all’intera cornea oltre che ai tessuti più interni e che aveva ridotto la capacità visiva del paziente alla sola percezione della luce. Il paziente, subito ricoverato, è stato sottoposto a una terapia massiva antibiotica e antinfiammatoria, locale e generale: nei giorni successivi, si è progressivamente notato un miglioramento clinico che ha portato alla riduzione dell’infiammazione corneale, pur persistendo il rischio di perforazione completa della cornea e l’importante perdita visiva, legata alla compromissione della cornea nel settore centrale. 
 
A questo punto la situazione clinica imponeva una scelta chirurgica obbligata, ossia il trapianto di cornea, per scongiurare il rischio di perdita completa dell’occhio in seguito a perforazione». 
Tra il dire e il fare, si sa, c’è di mezzo il mare: la necessità di effettuare il trapianto, prima del 24 novembre, avrebbe imposto il trasferimento del malato in un’altra struttura, fuori dal nostro territorio, ma la caparbietà di Leozappa ha permesso di tracciare la via necessaria, fatta di molti step burocratici e non solo, per il raggiungimento dell’obiettivo. Grazie alla disponibilità della direzione sanitaria e ottenuto il nullaosta del coordinamento regionale trapianti, quindi, è stata contattata la banca degli occhi del Veneto per ottenere la cornea da impiantare nei tempi più stretti possibili ed è stato acquistato urgentemente il materiale occorrente per eseguire tecnicamente l’intervento. Il 24 novembre è stato effettuato l’intervento di trapianto di cornea, il primo nella storia dell’ospedale Perrino di Brindisi: l’intervento è stato eseguito da Leozappa, coadiuvato da Domenico Cassano e dall’equipe infermieristica e di anestesisti della sala operatoria. 
A seguito dell’intervento il paziente, come riferiscono i medici, già il giorno dopo riusciva di nuovo a vedere con l’occhio operato e soprattutto è stato scongiurato il rischio di perdita completa dell’occhio. Un grande successo, questo, per tutto il personale di Oculistica e della sala operatoria del Perrino che ha gestito il caso in maniera encomiabile e tecnicamente perfetta. Come detto, questo è il primo intervento di trapianto di cornea nella storia del Perrino, simbolo di una voglia di crescita in senso qualitativo di tutto l’ospedale. 
«Per quanto concerne la cornea – conclude Leozappa - presso lo stesso ospedale sono stati avviati i trattamenti del cheratocono con tecnica di CrossLinking, sono stati già effettuati diversi interventi di trattamento delle patologie della cornea mediante trapianto di cellule staminali mentre è attesa a giorni la consegna di una apparecchiatura di ultima generazione per il trattamento chirurgico delle patologie della retina. Questi sforzi sono utili a fornire ai pazienti del territorio un punto di riferimento per tutte le patologie dell’occhio, senza ricorrere ai famosi “viaggi della speranza”. Questo primo trapianto di cornea è un segno tangibile di crescita dell’ospedale, un punto di inizio che dimostra l’intenzione di migliorare nonostante le necessità di tagli economici spesso rilevanti».
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