Tre morti e famiglie annientate nell'impatto fatale

Le auto coinvolte nell'impatto
Le auto coinvolte nell'impatto
di Cristina PEDE
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Sabato 23 Febbraio 2019, 13:24 - Ultimo aggiornamento: 24 Febbraio, 19:59

Forse l'asfalto sconnesso e viscido per la pioggia, forse una violenta raffica o forse una distrazione: nonostante si cerchi di ricostruire la dinamica del sinistro probabilmente non si saprà mai perché tre persone hanno perduto la vita nel drammatico incidente stradale avvenuto ieri tra San Pietro Vernotico e le marine. Tre le vittime dello scontro frontale sulla strada provinciale 86 che collega San Pietro a Campo di Mare.
Sono morti tutti nel giro di qualche ora: la prima vittima è deceduta sul colpo, Manuela Vigneri 42 anni di San Pietro Vernotico viaggiava da sola a bordo di una Ford Fiesta di colore azzurro ed era diretta al mare; la coppia di coniugi di Cellino San Marco, Giuseppe Ferulli di 51 anni e Alessandra Leuzzi di 42 erano a bordo di una Range Rover nera, deceduti in ospedale appena dopo il trasporto.
Un bilancio inaspettato nonostante la scena dell'incidente sia parsa da subito molto grave così come i feriti. Il luogo esatto dell'incidente è conosciuto dalla gente del posto come la curva di San Antonino dal nome della cappella votiva che si trova a sinistra per chi percorre la strada verso il mare e divide il bivio per la contrada Fausu, teatro di tanti altri mortali. La dinamica dell'incidente è al vaglio degli inquirenti; sul posto per i rilievi sono giunti immediatamente gli agenti della polizia locale allertati da una pattuglia di vigilantes di passaggio dal solito giro di perlustrazione.
Certo è che all'ora dell'incidente, intorno a mezzogiorno, le condizioni atmosferiche erano avverse, c'era un forte vento di tramontana e piovigginava. Le due autovetture hanno riportato gravi danni, i detriti conseguenti all'urto erano sparsi per diverse centinai di metri attorno, segno della violenza dell'impatto e, forse, della repentinità degli eventi visto che non ci sarebbe stato alcun accenno di frenata.
All'arrivo dei primi soccorsi la prima constatazione è stata il decesso della ragazza alla guida della Ford Fiesta ridotta ad un ammasso di lamiere nella parte frontale. Nonostante fossero esplosi gli airbag, per la conducente non c'è stato nulla da fare. L'altra macchina, essendo un monovolume, ha tenuto meglio all'urto ma non è bastato ad evitare i danni agli occupanti, morti poco dopo in ospedale. Sul posto oltre ai vigili urbani sono giunte tre ambulanze e una squadra di vigili del fuoco della compagnia di Brindisi per la messa in sicurezza dei veicoli.
I feriti sono stati trasportati d'urgenza presso l'ospedale Antonio Perrino di Brindisi dove sono spirati entrambi di lì a poco. La strada è rimasta bloccata per ore e il traffico deviato dalle strade interpoderali con non pochi disagi per gli automobilisti. Una misura necessaria per preservare lo scenario dell'incidente e permettere agli inquirenti di effettuare le operazioni e i rilievi sull'accaduto.
Per la prima vittima dell'incidente, inoltre, si è reso necessario l'intervento del pubblico ministero di turno, come da consueta prassi, per la concessione del nulla osta alla rimozione della salma. Con il decesso delle altre due persone coinvolte, invece, non si è resa necessaria nessuna misura ostativa da parte della magistratura per la restituzione delle salme alle rispettive famiglie.
La strada provinciale 86, nel tratto in cui è avvenuto l'incidente di ieri, non è percorsa solo da chi deve raggiungere le marine ma anche per chi imbocca o è di ritorno dalla superstrada 613 che collega Brindisi a Lecce. Un tratto sempre molto frequentato da tanti utenti, dai mezzi pubblici e dai pendolari. Il luogo esatto in cui è avvenuto il sinistro conta numerose vittime e quello di ieri per dinamica e per numero di decessi ha riportato alla memoria un altro mortale avvenuto nel 2008.
In quel caso perse la vita un ragazzo di Cellino diretto verso la marina: il giovane automobilista si scontrò frontalmente con una coppia, padre e figlia che viaggiavano in direzione San Pietro. Morirono tutti. Da allora di diverso c'è solo l'asfalto più dissestato.

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