Con la droga in valigia: chi è la prof brindisina che rischia l’ergastolo

L'immagine del profilo Facebook di Elisa Salatino
L'immagine del profilo Facebook di Elisa Salatino
di Alfonso SPAGNULO
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Venerdì 17 Febbraio 2017, 11:25 - Ultimo aggiornamento: 20:46

Se le accuse saranno confermate sarebbe una doppia vita celata alla perfezione quella della prof fasanese arrestata in Australia con cinque chili di cocaina. Questa mattina l'interrogatorio, in cui la donna si sarebbe dichiarata estranea ai fatti. Mentre oggi pomeriggio si è tenuta la perquisizione nella sua casa di Bari.
Come un fulmine a ciel sereno ieri è rimbalzata in Puglia tra  colleghi a scuola e nella sua Fasano, dove viva la sua famiglia, la notizia dell’arresto a Melbourne della 39enne Elisa Salatino. Su Facebook qualche giorno fa aveva scritto: "Se pensassi ad alta volce sarei ai domiciliari", parole che ora assumono una luce differente. La donna, di professione insegnante di sostegno, prima residente a Montalbano (frazione di Fasano) e poi trasferitasi a Bari, era arrivata in Australia proveniente da Roma. È stata fermata all’aeroporto di Melbourne domenica scorsa. Gli agenti della polizia hanno trovato la droga all’interno della sua borsa provvista di doppio fondo. La docente, secondo fonti australiane, sarebbe già comparsa davanti al Melbourne Magistrates Court, una sorta di tribunale di primo grado, dopo essere stata arrestata dagli agenti della polizia di frontiera. È accusata di importazione e possesso di una quantità commerciabile di una sostanza stupefacente soggetta a controlli al confine. La prossima udienza per la professoressa di fronte alla corte è prevista per il 22 maggio. Le accuse a carico della 39enne fasanese sono molto pesanti tanto da comportare l’ergastolo come pena massima, secondo le leggi australiane.

 

Elisa Salatino è impiegata come insegnante di sostegno in un istituto scolastico di Bari. Aveva preso quattro giorni di permesso e sarebbe dovuta rientrare mercoledì a lavoro per un corso serale. Ma, ovviamente, a scuola nessuno l’ha più rivista.
A Fasano dove la famiglia della 39enne è rispettata da tutti, padre pensionato, madre molto religiosa e fratello carrozziere, la doccia fredda era arrivata già al momento dell'arresto.
Elisa è descritta come una persona tranquilla, molto studiosa. Si era sposata ma il suo matrimonio era naufragato dopo appena un anno. Proprio la traumatica fine del rapporto con il suo ex marito pare l’avesse sconvolta. Lunedì mattina era stata depositata la sentenza di separazione e l’avvocato che ha curato la pratica le aveva inviato un messaggio senza ricevere risposta. Un fattore che ha insospettito il professionista che ha chiesto lumi anche al padre. Il genitore, oltre tutto, aveva a cuore la questione separazione tanto che si era incaricato di pagarne tutte le spese avendo la figlia, dopo la separazione, avuto qualche problema di carattere economico.  Era cambiata quando sono sorti i problemi nel suo matrimonio ma nessuno riesce a comprendere cosa abbia spinto la donna a trasportare droga sino in Australia. L’avvocato di famiglia nelle prossime ore cercherà di mettersi in contatto con il consolato italiano a Melbourne per cercare di capire qualcosa di questa intricata vicenda.
Non è escluso che qualcuno della famiglia parta nelle prossime ore per l’Australia anche per accertarsi dello stato di salute della congiunta. Bisognerà vedere, anche, come mai la donna sia riuscita a salire a Roma su di un aereo con cinque chili di cocaina in valigia. A Melbourne, però, non ha avuto la stessa “fortuna”. Di certo lo stupefacente lo avrà caricato nella Capitale in quanto dagli ambienti della Questura barese escludono che possa essere partita da Bari con la droga. Per i familiari Elisa potrebbe essere stata “plagiata” a tal punto da commettere un reato così grave che, in Australia, è punito addirittura con l’ergastolo.

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