Ottiene i contributi per l'amianto dopo un contenzioso lungo 12 anni

Ottiene i contributi per l'amianto dopo un contenzioso lungo 12 anni
di Lucia PEZZUTO
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Mercoledì 26 Aprile 2017, 12:06 - Ultimo aggiornamento: 12:35
BRINDISI - Quattordici anni di lavoro come strumentista ed assistente alla manutenzione degli impianti all’interno del Petrolchimico Eni di Brindisi, 63enne esposto all’amianto per anni vince la causa con l’Inps.
Ha vinto la sua battaglia dopo dodici anni di carte bollate, ora questo 63enne brindisino prossimo alla pensione vedrà riconosciuti di benefici contributivi, previsti per legge, per esposizione all’amianto.
Assistito dall’avvocato Emilio Graziuso e dall’avvocato Andrea Colella, il 63enne ha esperito una azione legale per il riconoscimento dei propri diritti dopo aver visto respinte tutte le domande per i benefici contributivi. La sua storia parte nel 2005 quando questo operaio, dipendente del Petrolchimico Eni di Brindisi ha inoltrato all’Istituto di previdenza le istanze volte ad ottenere la maggiorazione (un coefficiente di 1,25% rispetto al normale) previsto dalla legge. Le istanze, però, non sono mai state accolte. Così nel 2014 il lavoratore si rivolge agli avvocati Graziuso e Colella. Dopo tre anni questa vicenda giunge a conclusione, il 20 aprile scorso il Tribunale di Brindisi, presieduto dal giudice Maria Forestiere, ha emesso l’ importante sentenza in favore del lavoratore. Il Tribunale di Brindisi ha accolto in pieno le tesi e le richieste di Graziuso e Colella dichiarando “il diritto del ricorrente alla rivalutazione contributiva con la maggiorazione del coefficiente 1,25 ex D.L. n. 269 del 2003 per il periodo dal 4.5.1989 al 2.10.2003 e per l’effetto condanna Inps all’adozione dei provvedimenti consequenziali”.
“Siamo molto soddisfatti di questa importante vittoria – hanno affermato Graziuso e Colella – Essa, infatti, rappresenta un ottimo risultato non solo dal punto di vista giudiziale ma anche sociale. È giusto, infatti, che coloro che per motivi di lavoro siano stati esposti a polveri e fibre di amianto ottengano, qualora ne ricorrano gli estremi, i benefici contributivi previsti dalla legge che in via stragiudiziale l’Inps aveva negato al nostro assistito”.
Questa sentenza rappresenta un risultato importante perché riconosce i diritti contributivi a chi per anni è stato esposto all’amianto. L’ordinamento, infatti, riconosce alcuni benefìci sulla pensione per i lavoratori che sono stati esposti per oltre 10 anni all’amianto o che hanno contratto malattia professionale. Nel caso del 63enne gli anni di lavoro con esposizione all’amianto superavano di gran lunga i dieci. Ad oggi questo lavoratore non è affetto, fortunatamente, da alcuna patologia legata a questa pericolosa esposizione ma il riconoscimento stesso lo tutelerà anche per il futuro.
“Abbiamo molti casi di lavoratori che hanno per una vita intera svolto il proprio lavoro esposti alla polvere di amianto- ha spiegato l’avvocato Graziuso - molte cause sono tuttora in corso, questo risultato costituirà un precedente importante anche per loro”.
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