Un sasso dal cavalcavia: insegnante illesa per miracolo

Un sasso dal cavalcavia: insegnante illesa per miracolo
di Alfonso SPAGNULO
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Martedì 25 Ottobre 2016, 09:18 - Ultimo aggiornamento: 17:03
Poteva essere una tragedia ma per fortuna il caso ha voluto che le cose andassero nel migliore dei modi. Nei giorni scorsi una docente fasanese è stata colpita da un sasso lanciato da un cavalcavia. È accaduto alle porte di Fasano, lungo la strada statale 16, all’altezza della casa cantoniera ubicata nei pressi della corsia sud Bari-Brindisi al limite di confine tra il territorio di Monopoli e quello di Fasano. La donna stava rientrando da Monopoli dove appunto insegna quando, intorno alle 14.20,  giunta all’altezza del cavalcavia pedonale in località l’Assunta, territorio di Monopoli, ha avvertito un forte tonfo ed ha visto un sasso scheggiare il parabrezza della sua auto. Con notevole sangue freddo la donna non si è fatta prendere dal panico e ha proseguito la marcia ma, per rendersi conto di quanto realmente fosse accaduto, ha guardato nello specchietto retrovisore in direzione del cavalcavia, sul quale ha notato la presenza di un ragazzino che aveva in mano un bel po’ di pietre e che si stava allontanando con tutta calma per raggiungere alcuni suoi coetanei che lo aspettavano sulla strada.
 
L’episodio, per fortuna, ha causato solo danni alla autovettura. Poteva, però, andare peggio, visto quanto accaduto nei decenni scorsi in varie parti di Italia dove la “moda” di lanciare sassi da parte di irresponsabili ha determinato anche la morte di persone che si trovavano a bordo di auto colpite da sassi lanciati dai cavalcavia. 
Spesso, purtroppo, protagonisti di queste vicende sono minorenni che pensano di divertirsi mettendo in pericolo la vita altrui. Le cronache sono piene di episodi in cui giovanissimi sono stati scoperti dalle forze dell’ordine a lanciare sassi da cavalcavia. Qualche anno fa, ad esempio, tre tredicenni furono bloccati a Brindisi mentre lanciavano pietra da un ponte della Statale 379 in direzione Lecce. E la cosa peggiore fu che ammisero di averlo fatto diverse volte. La legge, poi, data l’età, non permette alcun tipo di punizione se non l’affidamento ai genitori.

Questione di educazione? Bravate? Impossibile capire cosa passi per la testa quando si commettono “follie” di questo genere. Nel caso dell’insegnante fasanese la fortuna ha voluto che il parabrezza non cedesse completamente ma che si lesionasse soltanto permettendo alla donna di poter gestire il mezzo. Ma se il parabrezza stesso si fosse rotto oggi staremmo a parlare di un fatto molto più grave se non di una tragedia. Le forze dell’ordine, comunque, hanno avviato indagini per risalire all’identità dei giovanissimi protagonisti di questo gesto da condannare. 
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