Ritrovati fucili e munizioni: una pista verso i delitti del 2010

Ritrovati fucili e munizioni: una pista verso i delitti del 2010
di Michele IURLARO
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Sabato 16 Settembre 2017, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 20:58
Due fucili e munizionamento nascosti in campagna, all’interno di due tubi in PVC, sono stati ritrovati nel pomeriggio di giovedì dai carabinieri della compagnia di Francavilla Fontana. 
Un ritrovamento non certo casuale, ma frutto di una lunga attività investigativa che, in qualche modo, potrebbe essere collegata agli inquietanti episodi di sangue registrati nel 2010, quando la Città degli Imperiali fu sconvolta da tre omicidi. Uno dei fucili ritrovati, infatti, è risultato essere stato rubato proprio poche settimane prima di quella tragica sequenza di sangue in cui persero la vita l’imprenditore Vincenzo Della Corte, il 18enne Francesco Ligorio e il 28enne Fabio Parisi. 
È troppo presto dire se ci siano o meno dei legami tra le armi ritrovate e quei fatti, ma non si esclude alcuna pista. Nello specifico, i militari al comando del tenente Roberto Rampino hanno rinvenuto un fucile semiautomatico marca Beretta calibro 12 modello A301, un fucile semiautomatico marca Beretta modello A301l calibro 12 con matricole, carcassa e canna abrase, 9 cartucce calibro 12 caricate a pallettoni, 4 cartucce calibro 12 caricate a palla elicoidale e una 1 cartuccia calibro 12 caricata a pallini. Se entrambi i fucili hanno canne e calciolo mozzati, proprio la prima arma è risultata essere stata rubata a ridosso di quegli omicidi. Il piccolo arsenale era stato occultato all’interno dei tubi in plastica, a loro volta nascosti in un cespuglio di rovi tra le campagne di contrada Forleo. 
Armi e munizioni sono posti in sequestro, ma serviranno ulteriori indagini per comprendere chi ha nascosto l’arsenale e perché proprio in quel punto. Così come resta da capire se i due fucili siano stati o meno utilizzati in qualche azione criminosa. Certo è che furono i colpi esplosi proprio da un fucile calibro 12 all’alba del 22 dicembre 2010 ad uccidere il 28enne Fabio Parisi, il cui corpo senza vita fu ritrovato da alcuni passanti sul freddo asfalto di via Regina Elena. I due killer agirono alle 6,30 di mercoledì, nei pressi dell’antica porta della “Croce”. Il giovane sta per recarsi al lavoro, quando esce da un bar dove era entrato per bere un caffè. Sono circa 40 i metri percorsi per raggiungere la sua auto, una Volkswagen Golf di colore blu parcheggiata, appunto, su via Regina Elena quando, da un’utilitaria con a bordo due uomini, vengono esplosi dei colpi di fucile calibro 12. 
 
Un pallettone raggiunge il petto, un altro la schiena.
Parisi muore così, sul colpo, accasciandosi sull’asfalto. Nessuno ha mai saputo il perché di quella esecuzione, rimasta confinata nelle cronache dell’epoca. Nessuno ha mai conosciuto l’identità dei killer, né è mai stata ritrovata l’arma utilizzata. Però, appunto, si continua ad indagare a caccia di una pista, di un indizio. A caccia degli assassini.
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