G7 in Sicilia, i migranti sbarcano qui
«Disidratati e malnutriti»: soccorsi in 476

G7 in Sicilia, i migranti sbarcano qui «Disidratati e malnutriti»: soccorsi in 476
di Maurizio DISTANTE
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Domenica 28 Maggio 2017, 07:00 - Ultimo aggiornamento: 18:07
C’erano donne e bambini tra i 476 migranti sbarcati ieri mattina al molo di Sant’Apollinare a Brindisi e portati sulle nostre coste da una nave cargo battente bandiera di Antigua e Barbuda. Per l’esattezza, dai conti fatti durante i controlli identificativi e gli screening sanitari effettuati appena i profughi hanno toccato terra, 14 sarebbero i bambini, non si sa se tutti accompagnati da parenti adulti, 58 le donne e 404 gli uomini: vengono dall’Africa centrale, Costa d’Avorio, Nigeria e Sierra Leone in particolare, e pur essendo in condizioni fisiche decenti sono molto provati dal lungo viaggio, fatto in parte, con ogni probabilità, senza cibo né acqua. Il loro salvataggio è avvenuto nelle acque del Canale di Sicilia ma la nave che li ha tratti a bordo è stata indirizzata a Brindisi per il concomitante svolgimento del G7 nella cittadina siciliana di Taormina. Negli scorsi giorni, altri carichi di migranti sono stati spostati verso Bari, dove domenica ne sono arrivati 250, e a Taranto, dove lunedì c’è stato lo sbarco di 950 persone.
Secondo le notizie apprese in Prefettura, nessuno dei 476 migranti rimarrà dalle nostre parti. Prima di essere trasferiti, però, i profughi sono stati identificati, operazione coordinata dal personale della Questura, e visitati all’interno del capannone che ospitava l’ex Montecatini: nel Pma, il posto medico avanzato, allestito dal servizio 118 dell’Asl e gestito in prima persona dal primario Massimo Leone, si sono valutate le condizioni di salute generali dei migranti. Sul posto anche personale della Capitaneria di porto e della protezione civile che hanno contribuito a governare tutte le fasi dello sbarco. Il personale sanitario che ha effettuato lo screening sui profughi ha individuato una manciata di casi per i quali sono state richieste cure specifiche: in 3 avevano la febbre alta, oltre i 38 gradi centigradi; alcuni presentavano lesioni cutanee anche importanti ma che, secondo i medici, potrebbero essere ricondotte a episodi di scabbia risalenti anche a molto tempo addietro; a una donna è stato riscontrato un problema ginecologico dovuto probabilmente a un aborto interno spontaneo; un uomo aveva la gamba fratturata.
 
Per tutti, a seconda dei casi, è stato disposto un trattamento medico in base alle esigenze del caso prima delle dimissioni. La donna, dopo essere stata sottoposta a un’ecografia in loco, è stata trasportata in ambulanza all’ospedale Antonio Perrino per ulteriori accertamenti e per una consulenza ginecologica al termine della quale si deciderà la strada da intraprendere per la sua cura.
In definitiva, le condizioni di salute generali dei migranti sono buone anche se in parecchi avevano sintomi di disidratazione e malnutrizione, dovuti alle dure condizioni nelle quali hanno affrontato i lunghi giorni di viaggio in mare. Una volta sbarcati, i profughi sono stati rifocillati e sono stati forniti loro dei beni di prima necessità: in tanti, anche tra i bambini, erano scalzi e sono stati ben felici di ricevere un paio di calzature, anche se il numero non era sempre quello giusto. Il loro destino sarà lontano da Brindisi e dalla Puglia: la macchina amministrativa, entrata in funzione in contemporanea a quella dell’accoglienza che, come sempre si è dimostrata all’altezza del compito affidatole, sta tracciando le rotte che porteranno i migranti in giro per l’Italia, nelle strutture che hanno sono in condizione di offrire loro l’assistenza necessaria.
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