Giù muri di cinta e pali
Paura per la tromba d’aria

Giù muri di cinta e pali Paura per la tromba d’aria
di Cristina PEDE
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Giovedì 16 Novembre 2017, 12:31 - Ultimo aggiornamento: 12:43

Tanta paura e altrettanti danni ma per fortuna nessuna persona è stata travolta dalla tromba d’aria che si è abbattuta la notte tra martedì e mercoledì a Torchiarolo. Il forte vento è spirato a tarda ora, intorno all’una di notte quando in giro non c’era nessuno e solo questo ha evitato che la situazione degenerasse dal momento che il vortice che ha imperversato per qualche minuto su Torchiarolo ha fatto volare ogni sorta di oggetto fino alla superstrada. La conta dei danni è proseguita fino a ieri mattina quando l’ispezione della polizia locale ha raggiunto l’ampio raggio in cui sono stati sparsi oggetti e detriti. Sono volate le coperture delle tettoie e dei capannoni delle attività artigianali, ritrovate poi in aperta campagna intorno agli alberi di ulivo, sono caduti muri di cinta, sradicati alberi e pali, divelte insegne; molti oggetti sono arrivati sulle auto in sosta provocando danni di ogni genere. La paura per gli abitanti della zona più colpita è stata tanta, la fascia nord del paese tra le vie Giovanni Pascoli, Kennedy e Vittorio Alfieri hanno subìto maggiori danni.

 
Gli agenti della polizia locale di Torchiarolo insieme al comandante Lorenzo Renna sono rimasti sul posto per tutta la notte a controllare i danni e accertarsi sull’incolumità degli abitanti. “Abbiamo lavorato per ore in tutta tranquillità facendo la conta dei danni – ha commentato Renna- fino al mattino quando sono arrivati i primi curiosi; per fortuna è avvenuto tutto di notte quando le attività erano chiuse e non c’era circolazione”. Molte delle lamiere volate sono state raccolte a chilometri di distanza sulla superstrada Brindisi-Lecce che costeggia il piccolo comune, generalmente molto trafficata per cui la tarda ora ha evitato che si verificassero incidenti. Gli abitanti della zona sono stati svegliati dal fragore di tutto ciò che veniva sradicato e divelto e che volava planando sulle case o nelle vicinanze, “attimi in cui si fa fatica a capire cosa sta avvenendo” hanno raccontato poi alcuni testimoni ancora scossi. La tromba d’aria è passata da Torchiarolo mentre si temeva per gli allagamenti che si erano già verificati lunedì sera, quando molti torchiarolesi erano ricorsi all’aiuto dei vigili del fuoco, intervenuti per aiutare automobilisti in panne e sgomberare dall’acqua caduta copiosa in pochissimo tempo alcune abitazioni. Da allora le previsioni non promettevano nulla di buono. L’allerta meteo lanciata già sabato scorso e che precedeva nubifragi si era abbattuta con violenza come a settembre dello scorso anno quando in pochi giorni il paese subì seri disagi e danni. Alla base degli allagamenti ci sarebbe la conformazione morfologica del paese di forma concava verso il centro per cui tutta l’acqua che non viene assorbita dalle campagne si riversa nel centro abitato e soprattutto nei punti in cui ci sono più scantinati e locali seminterrati. Al di là di un sistema di raccolta delle acque che a quanto sembra andrebbe rivisto e con il monitoraggio e la pulizia continua dei condotti e delle caditoie, a complicare la situazione c’è una cabina elettrica sottoposta che va in corto ogni qualvolta si verifica un acquazzone per cui un intero quartiere resta senza energia e le pompe di svuotamento non vanno in funzione.
Nessun sistema a quel punto può prevenire gli allagamenti dovuti alla violenza dell’acqua che arriva copiosa, neanche varie forme di barriere e le paratoie carrabili antiallagamento proteggono i locali sottoposti e molti torchiarolesi subiscono seri danni anche strutturali.

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