Il papà del portiere morto in incidente: «Basta odio verso chi guidava l’auto»

Il papà del portiere morto in incidente: «Basta odio verso chi guidava l’auto»
di Nazareno DINOI
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Lunedì 19 Giugno 2017, 05:35 - Ultimo aggiornamento: 20 Giugno, 20:25
«Provo ancora molta rabbia dentro, ma perdono chi guidava l’auto che ha ucciso mio figlio, vi prego fatelo anche voi, il mio Antonio sarà contento così».
A parlare è Vito Ferrara, il papà di Antonio, il ragazzo manduriano vittima di un incidente stradale avvenuto sabato 10 giugno sulla Francavilla Fontana-San Vito dei Normanni. Dimostrando un coraggio e una bontà d’animo fuori dal comune, l’ex calciatore lancia così un appello agli amici di suo figlio al fine di spegnere il clima di odio che si sta abbattendo contro il conducente dell’auto. Il suo unico figlio non ancora diciassettenne, si trovava a bordo di un’Alfa 147 guidata da un suo amico, Dario Santo, di 21 anni, anche lui manduriano, rimasto ferito con altri due giovani che erano con loro.
«Sono molto arrabbiato con lui – dice papà Vito a due giorni dallo straziante funerale -, ma l’ho già perdonato, il mio Antonio da lassù non è contento di tanto odio, in fondo quel ragazzo, Dario, era un suo amico». L’ex calciatore (da giovane ha giocato in diverse squadre pugliesi trasmettendo poi la stessa passione al figlio che indossava la maglia del Francavilla Fontana), cerca in questo modo di difendere il ventunenne dall’opinione pubblica che lo ha già condannato e bollato come un assassino.
«Con l’incoscienza della sua età – afferma Vito -, Dario ama le auto e la velocità ma è un ragazzo con alle spalle una vita molto difficile». Circa tre anni fa una terribile tragedia si abbatté sulla sua famiglia. Ora il giovane che vive con la madre e una sorella, è vittima di insulti e minacce sui social da parte di suoi coetanei ed anche adulti, soprattutto amici di Antonio».
 
«Non è giusto, dovrei essere il primo ad odiarlo ma io l’ho già perdonato - dice Vito da vero sportivo e persona matura -, sono solo arrabbiato con lui, con me stesso, con questo maledetto destino che mi ha portato via il mio Antonio, ma ora dico basta a tutto questo odio, supplico soprattutto gli amici del mio Antonio di calmarsi e smetterla con questo odio. Antonio sarà il primo ad esserne felice». Un gesto di umanità e di maturità quello di Vito Ferrara che proprio il giorno della sepoltura del figlio trova la forza per spegnere un pericoloso clima di rancore che rischia di produrre altre sofferenze. Dario Santo, da parte sua, che alla notizia della morte dell’amico è stato colto da malore e ricoverato in ospedale, vive ora in casa in assoluto isolamento bersagliato da continue offese e minacce di una violenza inaudita. «Vi prego – insiste il papà di Antonio –, fatelo per noi e soprattutto per il mio Antonio, Dario è un ragazzo che ha sbagliato e che sta pagando duramente il suo errore; spero che ciò che gli è successo servirà a cambiarlo e a farlo diventare più responsabile, vivo con la mia rabbia che non può passare ma lui lo perdono e così devono fare gli altri; il nostro dolore – conclude papà Vito che da quel giorno ha perso tutto –, non può trasformarsi in odio e violenza, il nostro Antonio non era capace di odiare nessuno e Dario era un suo amico». 
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