Carluccio: «Mi sento delusa e tradita
però non intendo fermarmi»

Carluccio: «Mi sento delusa e tradita però non intendo fermarmi»
di Francesco RIBEZZO PICCININ
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Domenica 22 Gennaio 2017, 06:19 - Ultimo aggiornamento: 20:58

Non vuole arrendersi la sindaca Angela Carluccio e non ritiene di meritare di andare a casa dopo appena sei mesi di amministrazione, nonostante gli errori che pure ammette. Spera, invece, di riuscire a trovare un sostegno per portare avanti il suo progetto.
Ritiene che le difficoltà siano causate da errori gravi?
«No, ritengo non ci si possa imputare nessun errore di tale rilievo da poter giustificare questo caos. Fin dal primo giorno si è determinato un accanimento nei confronti di questa amministrazione, a parte quei disguidi, fibrillazioni e attriti interni che, però, nulla avevano a che fare con l’attività amministrativa. Tutte cose che ci hanno penalizzati. Siamo partiti in numero ridotto rispetto alla coalizione vincente e questo ci ha creato non poche difficoltà. Ma vorrei che fosse chiara una cosa: mandare a casa un’amministrazione non è un semplice cambio di mise. Comporta, anzi, rilevanti conseguenze. Una tale decisione si giustifica di fronte ad errori molto gravi. E non credo bastino sei mesi a giudicare incapace un’amministrazione».
State lavorando ad una strategia difensiva rispetto alla sfiducia?
«Mi sembra strano che la mozione di sfiducia parta proprio dalla persona che in campagna elettorale hanno tutti cercato di tenere fuori ed io, invece, ho voluto in coalizione, mostrando fiducia. Oggi, tutti quelli che gli erano contro, Pd in testa, gli tendono la mano per portare avanti l’obiettivo di sfiduciarci. Una incoerenza importante sulla quale invito tutti a riflettere. Mi auguro che quando bisognerà giustificare la richiesta di sfiducia subentri quel senso di responsabilità che dovrebbe portare tutti ad un’analisi obiettiva: portare la città al voto in queste condizioni è da irresponsabili. Anche D’Attis dice che è meglio aspettare, quindi si rende conto della situazione. La difficoltà è tale che mettere in campo un’attività amministrativa non è semplicissimo. Ci stiamo provando, con grossi sforzi, e mi pare che stiamo anche dando qualche segnale di ripartenza. Abbiamo fatto scelte che tutti dicevano di volere ma che nessuno si era assunto l’onere di fare. E infatti, già alle prime manovre abbiamo perso diversi consiglieri. Le scelte di cambiamento causano notevoli resistenze ma io sto cercando di insistere su questo obiettivo. Che è diverso da quelli che ha preso di mira qualche persona rispetto alla quale anche io, forse, ho fatto degli errori di valutazione. Ma se si condivide, in campagna elettorale, un programma improntato al cambiamento, non ci si può fermare solo perché si lamenta il mancato riconoscimento di qualcosa. Mi sembra poco per mandare tutto all’aria, se ci si credeva davvero».
Si sente tradita?
«Direi proprio di sì. Ho dato fiducia, senza pregiudizi e preconcetti, ad alcune persone che, quando non sono state accontentate, mi hanno abbandonata».
 Accontentate?«Non ho compreso fino in fondo le vere ragioni dell’uscita di Luperti e Rollo, nonostante abbia partecipato alla loro conferenza stampa proprio per provare a capire. Hanno lamentato la mancata conferma delle deleghe dell’avvocato Silvestre ma, come ho chiarito anche con lui, quelle scelte non erano punitive. Ma la decisione è stata interpretata come una mancanza di fiducia, anche se non era così. Innanzitutto, la cosa prioritaria era la conferma del ruolo di vice sindaco. E poi, era stato proprio Luperti ad evidenziare problemi sulla gestione dei rifiuti. A questo punto devo ritenere che la gestione dei rifiuti e delle bonifiche fossero imprescindibili per la sua permanenza in maggioranza».
Crede di poter andare avanti così per cinque anni?
«Fino a quando non mi ghigliottineranno, rimarrò lì inchiodata. Sono abituata, quando prendo un impegno, a portarlo avanti fino alla fine. Ma direi una stupidaggine se sostenessi che è tutto ok. Ci sono problemi seri ma io non mi lascio distogliere. Finché mi è dato di lavorare io continuo. Anche senza giunta e anche se non ho sempre l’avallo di tutti i consiglieri. Certo, se si potesse contare su una maggioranza più solida dal punto di vista numerico ci sarebbe senza dubbio più serenità per lavorare bene mentre così dobbiamo sprecare energie per stare dietro a queste situazioni».
In questi giorni si è parlato spesso di nuovi ingressi in maggioranza. È possibile?
«Secondo me sì. Non credo che abbiamo fatto errori così gravi. È vero, abbiamo numeri risicati ma non ci meritiamo il disprezzo. Il progetto elettorale è sempre valido e io ci credo ancora. Se qualcuno, lungo la strada, maturerà la volontà di lavorare per il bene della città, ritengo non ci sia niente di male se si affianca a questa maggioranza».
Chiunque? Vuole dire che non c’è differenza, per lei, tra Forza Italia e la lista Nando Marino Sindaco?
«Certo che le differenze ci sono. La prima cosa da fare è verificare se ci sia questa volontà e da che parte provenga. Poi, sul fatto di poter convivere, ritengo di sì, quando si è stretti intorno ad un progetto. Se dovessimo basarci solo sulle simpatie personali, resteremmo in due. Dobbiamo invece fare in modo che prevalga l’interesse generale. Sarebbe un grave danno andare a nuove elezioni subito, per questo siamo disposti a sentire le proposte di chi ci volesse venire incontro».
I motivi per i quali ha scelto di candidarsi sono ancora validi?
«Non sono abituata a tornare indietro. Anzi, guardo sempre in avanti, anche perché quando faccio una cosa la faccio in piena coscienza. Rifarei, quindi, tutto. Poi, è evidente che l’esperienza insegna ma questa è un’esperienza così importante che la rifarei comunque».
Non si è pentita?
«Mai, anche se qualche momento di scoraggiamento mi assale, di tanto in tanto. Immaginavo che ci sarebbe voluto un duro lavoro ma non pensavo a tanto. Contavo sul lavoro di squadra, sulla fiducia reciproca mentre, forse, non era così per tutti. Sono delusa rispetto a queste vicende e dalla mancanza di obiettività di qualche consigliere. E non dobbiamo dimenticare che la precedente amministrazione è caduta proprio sui rifiuti. Se ho tenuto per me quella delega è stato per un senso di rispetto nei confronti dell’avvocato Silvestre, perché si tratta di un tema delicato e nella gestione della delega c’è stata qualche sbavatura. Ma non l’ho assegnata ad altri, l’ho tenuta per me perché è una materia complessa e delicata, immaginando di farmi coadiuvare da qualcuno con le competenze tecniche giuste».
Lei parla di sbavature. Silvestre è stato l’unico?
«Non era una scelta punitiva ma voleva rendere più funzionale un settore. Sicuramente tutti abbiamo fatto piccoli errori di inesperienza o superficialità. Ci sta, siamo persone ma se durante un percorso ci si accorge che è il momento di fare degli aggiustamenti, si fa. E io l’ho fatto. E diventa mortificante essere additata come non decisionista e poi dover affrontare sempre la scontentezza di qualcuno quando prendo una decisione. Sono sempre disponibile a chiedere scusa, se c’è da farlo, ed a rivedere le mie posizioni se necessario. Ma questa decisione dei consiglieri Luperti e Rollo è pretestuosa e non la condivido né la capisco».
Eppure qualche problema di dialogo interno è stato evidenziato non solo dai Coerenti.
«Mi dicono che sono troppo accessibile, figuriamoci se posso dire di no ad ascoltare un consigliere o un assessore. Io credo che ci sia, in molti casi, scarsa propositività. Poi, a volte è chiaro che possono esserci tempi stretti o situazioni che non consentono di condividere tutto, cosa che sarebbe comunque impossibile. Ma se si ha fiducia nel sindaco, si crede di potersi rispecchiare nelle sue scelte. Che io faccio tenendo sempre a mente il mio obiettivo: difendere l’interesse comune. Se qualche volta è mancato un passaggio di condivisione, non c’è comunque mai stata la volontà di escludere qualcuno».
Cosa farebbe se la mozione di sfiducia passasse?
«Ne dovrei prendere necessariamente atto e dovrei regolarmi di conseguenza. Ma mi auguro che non si arrivi a questo punto».

 

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