Minaccia la ex con un fucile da sub: arrestato compagno violento

Minaccia la ex con un fucile da sub: arrestato compagno violento
di Mariateresa LANZILLOTTI
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Martedì 5 Settembre 2017, 06:15 - Ultimo aggiornamento: 12:39
Picchia la ex compagna in strada nel centro di Carovigno. Lei riesce a sfuggirgli e a trovare riparo a casa di un amico, ma lui, non contento la raggiunge anche lì armato di due coltelli e di un fucile per la pesca subacquea. L’uomo è stato fermato e affidato agli arresti domiciliari.
L’episodio si è verificato domenica pomeriggio nel cuore del paese e in pieno giorno. Il rischio che qualcuno intervenisse in difesa della vittima, facendo in modo che fosse proprio lui, l’aggressore ad avere la peggio, non lo ha fermato.
Non avrà pensato alle conseguenze delle sue azioni o, forse, la rabbia era tanto forte da fargli mettere in secondo piano tutto il resto, anche le urla disperate della donna.
Le ragioni del pestaggio sono superflue, i fatti parlano a sufficienza.
L’uomo carovignese ha raggiunto la ex compagna in strada ed ha preso ha picchiarla. Schiaffi, strattoni. Violenza fisica e verbale. Il tutto è andato avanti fin quando la ragazza non è riuscita a fuggire.
Da qui, la corsa disperata verso la persona amica più vicina dalla quale trovare riparo dall’ex convivente. L’arrivo in quello che credeva un luogo sicuro.
Qualche minuto di tregua per cercare di calmarsi e raccontare all’amico preoccupato cosa fosse appena accaduto ed ecco che l’incubo ha ripreso forma.
L’uomo l’ha trovata e questa volta non si è presentato a mani vuote, ma con due coltelli ed un fucile di quelli che vengono utilizzati per la pesca subacquea. Secondo la ricostruzione dei carabinieri aveva inserito la fiocina nell’arma, quasi fosse pronto ad utilizzarla contro la donna che aveva già subito la sua violenza.
L’amico della ex convivente allora ha provato a difenderla, ma l’uomo ha iniziato ad inveire anche contro di lui. Lo minacciava.
 
A questo punto, rendendosi conto che la situazione era ormai degenerata oltre ogni limite e temendo che non sarebbe finita bene, è scattata la richiesta d’intervento alle forze dell’ordine.
Quando i carabinieri sono arrivati sul posto, l’uomo era ancora in preda alla rabbia ceca.
È stato arrestato sul posto in flagranza di reato. Condotto in caserma, gli è stato contestato di aver compiuto atti persecutori ed il porto abusivo di armi. Poi, come disposto dal pm di turno, l’uomo è tornato a casa, confinato agli arresti domiciliari.
Un altro caso di violenza “domestica”. Un’altra donna picchiata e umiliata dal proprio compagno o ex. Fortunatamente un’altra vittima che si è rivolta alle forze dell’ordine per ricevere protezione.
Nonostante le campagne di sensibilizzazione sul tema della violenza sulle donne si susseguano, il fenomeno non accenna ad arrestarsi. E non è una questione di estrazione sociale, culturale o etnica. I compagni e mariti violenti sono spesso professionisti e soprattutto sono insospettabili.
A ogni episodio la gente insorge sui social perché il violento di turno non avrebbe ricevuto la giusta pena, ma poi nessuno denuncia il parente “orco”. La difesa è delegata alla sola vittima.
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