Molestie a una compagna di classe: cinque studenti imputati

Molestie a una compagna di classe: cinque studenti imputati
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Sabato 18 Febbraio 2017, 13:12 - Ultimo aggiornamento: 19 Febbraio, 18:00
BRINDISI - Palpeggiamenti, insulti. E una aggressione avvenuta in classe, in un momento in cui i prof non c’erano. Con l’accusa di violenza sessuale, nell’ipotesi di lieve entità, e di molestie (a vario titolo) sono ora imputati, cinque ragazzi di una scuola superiore di Brindisi. Nel corso dell’udienza preliminare che si è celebrata dinanzi al gup del Tribunale dei minori di Lecce, hanno chiesto di essere processati con rito abbreviato, condizionato all’ascolto di alcuni testimoni. Il giudice deciderà il 4 maggio prossimo se ammetterli o meno al rito alternativo.
I cinque sono stati denunciati da una compagna di classe che ha raccontato alla polizia di aver subito da parte loro atteggiamenti ben più che sgradevoli.
I ragazzi, tanto gli imputati quanto la presunta vittima, frequentano ancora la stessa scuola e sono in classe insieme. I fatti risalgono allo scorso anno scolastico, il 2015-2016. Allora i cinque furono sospesi con obbligo di frequenza dal preside. La vicenda giudiziaria ha fatto il proprio corso. E la procura dei minorenni, alla fine, ha ritenuto di chiedere il rinvio a giudizio degli studenti brindisini, che sono difesi dall’avvocato Mauro Durante. Puntano all’assoluzione, affermano con decisione di essere innocenti, di non aver mai oltrepassato il limite.
La ragazzina ha invece raccontato di aver dovuto sottostare a comportamenti per lei inaccettabili. Vi sarebbe stata una lite, in classe. Poi degenerata, con corredo di palpeggiamenti e derive a sfondo sessuale.
La polizia ha raccolto la ricostruzione dell’adolescente, che ha parlato al fianco dei propri genitori. E ha condotto ulteriori accertamenti. La ragazzina ha segnalato, in sede di querela, anche altre presunte molestie subite negli anni precedenti.
Il dirigente scolastico è stato subito informato. Ne sono scaturiti provvedimenti immediati per i cinque studenti che furono sospesi, con l’obbligo di continuare a frequentare le lezioni. Il percorso scolastico di tutte le parti in causa non è mai stato interrotto. Nessuno ha cambiato classe: ogni mattina, nella stessa aula, i sei varcano la soglia dell’istituto tecnico. Siedono tra gli stessi banchi.
Quanto accaduto lo scorso anno è stato oggetto di accurato approfondimento. Sono stati ascoltati anche alcuni compagni, coetanei, che hanno riferito il proprio punto di vista sui fatti.
Questo è quello che chiedono gli imputati che hanno rifiutato la via della messa alla prova, pur suggerita dagli assistenti sociali, convinti di poter dimostrare la propria assoluta estraneità alle accuse contestate.
Sperano di poter essere processati allo stato degli atti, pur chiedendo al gup di acquisire alcune testimonianze ritenute rilevanti per meglio chiarire quanto si è verificato.
Il 4 maggio il gup deciderà se dare il via al processo. Quanto alla ragazzina, dinanzi al Tribunale dei minorenni non è possibile costituirsi parte civile. Ma non si escludono azioni civili per il risarcimento del danno promosse, naturalmente, da parte dei suoi genitori.
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