In trasferta per vendere cocaina a un professionista: arrestati due brindisini

In trasferta per vendere cocaina a un professionista: arrestati due brindisini
3 Minuti di Lettura
Giovedì 20 Aprile 2017, 12:06 - Ultimo aggiornamento: 22:37

[PALLINOBLU]<MC> Consegnano la cocaina a domicilio in casa di un noto medico di Nociglia, ma ad attenderli all’esterno dell’abitazione trovano i carabinieri.
Nei guai - oltre ai due spacciatori, poi arrestati – è finito pure lo stesso professionista: denunciato per detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti, ha ammesso di averla acquistata per uso personale. Ed ora potrebbe rischiare anche un provvedimento disciplinare da parte dell’Ordine di appartenenza.
Si è conclusa con le manette ai polsi la “trasferta” di due giovani di Torchiarolo – Emiliano Turco e Fernando Grassi, entrambi di 29 anni e già noti alle forze dell’ordine – giunti nel basso Salento per recapitare la droga, ma finiti nella rete dei militari della stazione di Nociglia, impegnati in uno specifico servizio finalizzato proprio alla repressione dello spaccio di sostanze stupefacenti.
Tutto è accaduto intorno alle 16.30 di mercoledì pomeriggio, quando i due di Torchiarolo sono stati notati dai carabinieri aggirarsi per le strade del paese a bordo di una Volkswagen Golf, di colore nero.
Le loro “facce nuove” non sono passate inosservate. Né tantomeno il loro atteggiamento sospetto e la loro breve sosta davanti all’abitazione del medico nocigliese, dove erano stati visti entrare per qualche minuto.
Insospettiti dal loro comportamento, i militari hanno così deciso di fermarli per un controllo. Entrambi gravati da numerosi precedenti specifici in materia di spaccio di stupefacenti, sono stati dunque perquisiti (così come la vettura sulla quale viaggiavano) e trovati in possesso di circa duemila e 200 euro in contanti, di cui non sono stati in grado di specificare la provenienza.
Ritenendo che l’ingente somma trovata nelle tasche dei due fermati fosse il provento della cessione di qualche partita di droga immediatamente precedente, i carabinieri hanno quindi deciso di estendere il controllo anche presso l’abitazione del medico, dalla quale Turco e Grassi erano appena usciti, probabilmente dopo avere venduto lo stupefacente.
L’intuizione dei militari è stata premiata poco dopo: durante la perquisizione in casa dell’insospettabile acquirente, infatti, sono stati rinvenuti quattro involucri in plastica, contenenti complessivamente trenta grammi di cocaina. La metà di detto quantitativo era stata appena comprata dai due pusher; la parte restante, invece, era già sua.

Ascoltato dagli investigatori dell’Arma alla presenza del suo avvocato difensore, il professionista salentino ha spiegato che la cocaina era per uso personale. La “confessione”, tuttavia, non gli è servita per evitare la denuncia per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
Per Turco e Grassi – il primo disoccupato, il secondo operaio - è invece scattato l’arresto con la medesima accusa.
Su disposizione del sostituto procuratore della Repubblica di Lecce, Carmen Ruggiero, pubblico ministero di turno, sono stati ristretti presso la casa circondariale di Borgo San Nicola, in attesa dell’udienza di convalida che si terrà oggi con il giudice per le indagini preliminari Cinzia Vergine ed alla presenza dell’avvocato difensore Antonio Savoia.

© RIPRODUZIONE RISERVATA