Sì al progetto Sprar ma nel quartiere monta la protesta

Sì al progetto Sprar ma nel quartiere monta la protesta
di Lucia PEZZUTO
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Sabato 20 Maggio 2017, 05:40 - Ultimo aggiornamento: 10:33
Approvato un nuovo progetto per l’apertura di un centro Sprar (Sistema di protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati) al quartiere Santa Chiara di Brindisi, una società prende in affitto un’intera palazzina per accogliere gli immigrati richiedenti asilo politico. Il sopralluogo è stato fatto la scorsa settimana: delegati della Prefettura, vigili del fuoco, sanitari della Asl hanno ispezionato l’immobile disabitato da circa sei anni che si trova in via Mocalieri, al civico 1, traversa di viale Porta Pia, esattamente affianco all’ex Liceo Scientifico Fermi. La società Agh Resort srl di Ostuni è aggiudicataria di un bando pubblico della Prefettura di Brindisi che chiedeva l’attivazione di centri di seconda accoglienza. Il progetto presentato è in linea con le indicazioni del Ministero dell’Intero che proprio qualche mese fa aveva chiesto alle Prefetture di censire le strutture disponibili al fine di poter valutare l’apertura di nuovi centri di accoglienza per arginare l’emergenza immigrazione. Molti Cara sono oramai al collasso per questo il governo ha dato avvio al Piano Anci-Ministero dell’Interno, finalizzato a realizzare una equilibrata distribuzione di questo tipo di strutture su tutto il territorio nazionale, e quindi anche provinciale, chiedendo l’ampliamento della rete dei progetti Sprar. La rete dello Sprar è finanziata attraverso il Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo (Fnpsa). Il sopralluogo della scorsa settimana non è passato inosservato ai tanti residenti del quartiere che dopo essersi informati hanno scoperto dell’esistenza del progetto. La notizia non è stata accolta con grande entusiasmo, tutt’altro.
«Non siamo razzisti ma pensiamo che questo non sia un luogo ideale per collocare una struttura di accoglienza per immigrati - dicono i residenti - qui ci sono scuole ed asili, persino un parco giochi. Possiamo solo immaginare cosa succederebbe se decine di immigrati iniziassero a stazionare qui. Onestamente siamo in allarme».
L’immobile che dovrebbe accogliere il nuovo centro Sprar ha a disposizione 20 appartamenti ma pare che nel progetto presentato dalla società Agh Resort sia contemplato solo l’utilizzo di dieci appartamenti. Secondo un rapido calcolo gli immigrati richiedenti asilo politico che potrebbero essere ospitati sarebbero circa una cinquantina. Non solo, il contratto di affitto che la Agh Resort ha stipulato ha una durata di solo un anno. Intanto però nel quartiere Santa Chiara si è già formato un Comitato spontaneo di cittadini che di avere un nuovo centro Sprar sotto casa non ne vogliono proprio sapere.
  Di questo Comitato fa parte anche l’ex consigliere regionale di Forza Italia, Marco Pezzuto, oggi esponente di Direzione Italia. Pezzuto abita in viale Porta Pia ed è uno dei promotori del Comitato. «Le nostre perplessità solo legate all’impatto sociale che potrebbe avere una struttura del genere all’interno di un quartiere come il nostro - dice Pezzuto - penso che sarebbe stato opportuno fare le dovute valutazioni prima di approvare un progetto simile. Il prefetto ha il dovere di individuare le soluzioni ma è altrettanto vero che queste soluzioni poi devono conciliarsi con la realtà del territorio».
Questo nuovo centro Sprar si va ad aggiungere ad altri due centri già operativi a Brindisi, uno in via Dalmazia dove all’interno di un immobile comunale risiedono circa cinque cittadini extracomunitari e quello a Tuturano dove invece sono state accolte una decina di famiglie. Non solo, nel febbraio scorso il Comune ha presentato domanda per l’apertura di altre due sedi di seconda accoglienza, questa volta per minori, da collocare in un immobile a quartiere Perrino ed un altro al secondo piano della struttura già operativa a Tuturano.
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