Tentano la truffa dello specchietto ma rischiano di essere aggrediti

Tentano la truffa dello specchietto ma rischiano di essere aggrediti
di Tranquillino CAVALLO
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Giovedì 30 Marzo 2017, 06:35 - Ultimo aggiornamento: 13:26
Torna la truffa dello specchietto a Mesagne. O sarebbe meglio dire la tentata truffa poiché questa volta i malviventi hanno trovato di fronte un imprenditore agricolo che non si è fatto intimorire e dopo aver preso dalla sua auto un bastone si è diretto verso i due energumeni per intimorirli. Constatata tanta determinazione i due hanno preferito mettere a moto la loro auto e fuggire.
L’episodio si è verificato martedì sera in via Manfredi Svevo. Qui era ferma una Fiat Punto di colore azzurro con dentro due uomini. Quando hanno visto passare un Mercedes con un uomo, anziano, hanno messo in atto il piano. Hanno fatto un rumore alla carrozzeria con qualche oggetto gettato sull’altro mezzo e poi l’hanno seguito per qualche metro lampeggiando con i fari e suonando il clacson. L’imprenditore ha accostato e si è fermato. E’ sceso dall’auto e si è diretto verso la Fiat Punto per chiedere spiegazioni di tanto baccano. Uno dei due giovani è sceso e ha mostrato all’agricoltore lo specchietto dell’auto che penzolava a causa di una manovra distratta dell’agricoltore. Subito gli ha chiesto dei soldi per effettuare le riparazioni. L’imprenditore ha compreso che si trattava di una truffa e ha detto ai due di aspettare un attimo.
E’ andato nella sua auto e ha aperto il portabagaglio prendendo un bastone. Infine si è diretto verso i due truffatori che non si aspettavano una tale reazione. Perciò sono rientrati frettolosamente in auto e sono fuggiti velocemente facendo perdere le tracce. Da parte sua l’imprenditore non ha fatto in tempo né a prendere il numero di targa né a chiamare le forze dell’ordine poiché tra la richiesta di soldi e la sua reazione spontanea e decisa è trascorso solo qualche minuto.
Non è la prima volta che a Mesagne è messa a segno la truffa dello specchietto. Molte volte ai malviventi è andata bene in altri casi, invece, sono dovuti fuggire a seguito della reazione della vittima. In un caso fu preso il numero di targa e la polizia constatò che l’auto era intestata a una persona residente fuori regione. Nella maggior parte dei casi, infatti, si tratta di balordi che arrivano da fuori, anche fuori regione, per mettere in atto queste truffe generalmente ai danni di persone anziane che davanti a una forte determinazione di risarcimento dello pseudo danno elargiscono gli euro che hanno in tasca pur di non incorrere in paventate conseguenze legali.
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