Paura per Adriana, trans nel reparto maschile del Cie: «Minacciata di morte»

Paura per Adriana, trans nel reparto maschile del Cie: «Minacciata di morte»
di Lucia PEZZUTO
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Domenica 19 Marzo 2017, 18:26

«Ho paura, qui mi trattano peggio che gli animali. Mi hanno detto che se mi prendono mi ammazzano». L'allarme arriva da Adriana, trans brasiliana di 34 anni, rinchiusa da alcune settimane nel Cie di Restinco tra gli uomini che la minacciano di morte e la umiliano.
Adriana è finita nel Centro di Identificazione ed Espulsione brindisino dopo essere stata fermata a Napoli, dove risiede con la sua famiglia, per un controllo. La polizia l’ha trovata senza documenti, con il permesso di soggiorno scaduto ed un foglio di via.
«Sono in Italia da 17 anni e non ho mai avuto problemi- racconta Adriana al telefono- ho sempre lavorato, ho un fidanzato e una famiglia che mi sostiene. Sino a qualche tempo fa ero impiegata come cameriere in un locale ma quando ho cominciato a cambiare il mio aspetto, a fare la cura ormonale, il titolare mi ha licenziata».
Cominciano così i guai per Adriana, perché perso il lavoro perde anche il permesso di soggiorno, poi un giorno viene fermata per dei controlli e viene portata a Brindisi dove la sua vita diventa un inferno. Ora Adriana ha iniziato anche lo sciopero della fame e sul suo caso sono intervenute le associazioni dei diritti Lgbt e l'ex presidente della Regione Puglia Nichi Vendola. Mentre sono due i deputati del Pd che seguono la vicenda: Federico Gelli ed Elisa Mariano.

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