Biblioteca nell'ex convento Santa Chiara: accordo tra Comune, Regione e Università

L'ex convento Santa Chiara
L'ex convento Santa Chiara
di Francesco RIBEZZO PICCININ
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Venerdì 20 Luglio 2018, 08:00
BRINDISI - Già entro un mese o poco più, la biblioteca provinciale di Brindisi potrebbe essere trasferita dai locali - ormai inagibili - di viale Commenda all’ex convento Santa Chiara, in pieno centro. La proposta era stata lanciata da Riccardo Rossi subito dopo la sua elezione a sindaco ma non è caduta nel vuoto. Anzi, per la verità esiste già una bozza di protocollo d’intesa che sarà presto sottoposta a tutte le parti coinvolte.

Dell’accordo, infatti, fa parte anche l’Università degli studi di Bari “Aldo Moro”, con la quale il Comune aveva già firmato - quando c’era il commissario Santi Giuffrè - un protocollo per portare nel centro della città, ed in particolare proprio nell’ex convento Santa Chiara, la sede del corso di laurea in Economia aziendale.
Oltre al Comune di Brindisi ed all’ateneo barese, ci sono anche la Regione Puglia, alla quale è passata la competenza della biblioteca dopo l’entrata in vigore della riforma Delrio, ed il Polo biblio-museale della provincia di Brindisi, diretto da Emilia Mannozzi.

«C’è già una bozza di protocollo - conferma il sindaco Riccardo Rossi, che sta lavorando sulla questione fin dal giorno del suo insediamento - all’interno del quale è inserita anche l’Università degli studi di Bari. Questo perché con loro c’era un accordo precedente». Vale a dire proprio quello per il trasferimento di Economia in centro città.
«Ora - aggiunge il primo cittadino - dovremo incontrarci con i rappresentanti dell’ateneo. Ci sono, infatti, diverse valutazioni da fare su questi accordi e poco tempo per definire e firmare». Ma una volta ottenuto il “placet” di tutte le parti in causa, la questione non sarà ancora chiusa. «Ci sono poi - prosegue il sindaco Rossi - questioni tecniche che riguardano il trasferimento vero e proprio, con lo spostamento di libri e arredi. E ancora, naturalmente, ci saranno le valutazioni da parte dei vigili del fuoco, che devono concedere i permessi dopo avere verificato il rispetto di tutte le normative. Spero, comunque, che l’apertura arrivi quanto prima».

Un termine piuttosto generico, che non rende l’idea di quelli che potrebbero essere i tempi. Ma il primo cittadino si sbottona un po’ di più in conclusione. «La speranza - conclude infatti - è che entro un mesetto si possa già partire».
Brindisi, infatti, non ha la sua biblioteca provinciale da quasi due anni ormai. Era, per la precisione, il 23 novembre del 2016 quando i vigili del fuoco dichiararono il corpo centrale della struttura inagibile. E così, venne meno un servizio del quale per anni i giovani studenti di Brindisi avevano usufruito non poco. E che, anzi, avevano sempre dimostrato di apprezzare, non solo dal punto di vista del servizio culturale reso ma anche come spazio di studio, di confronto ed aggregazione. Non è un caso che in questi quasi due anni di chiusura siano state molte le manifestazioni di protesta proprio da parte dei più giovani.

Intanto, però, la Regione - che nel frattempo è subentrata nella competenza della biblioteca alla Provincia - ha stanziato quasi 3 milioni per trasformarla in un mediaporto, biblioteca di comunità, mediateca e hub della creatività. Ci vorranno, tuttavia, almeno un paio d’anni e proprio per questo, il nuovo sindaco aveva messo a disposizione dei giovani un nuovo spazio, ovvero l’ex convento Santa Chiara, per ospitare almeno provvisoriamente la biblioteca.
Dopo di che, quando saranno completati i lavori negli edifici di via Tor Pisana e viale Commenda che l’hanno ospitata fino ad oggi, la biblioteca potrà tornare nella sua sede originaria.

«La chiusura - aveva detto il sindaco Rossi annunciando la disponibilità del Comune ad offrire l’ex convento, affacciato su piazza Duomo - di questa biblioteca, un presidio di cultura, di legalità, un luogo dove intere generazioni non solo si sono formate ma si sono incontrate, sono cresciute, hanno intessuto relazioni umane è veramente una ferita profonda per la città». Ed ecco perché il primo cittadino aveva immediatamente accolto la proposta della responsabile della biblioteca Evy Galiano. «Abbiamo una struttura, quella dell’ex convento di Santa Chiara, accanto al museo. La apriamo subito, la rendiamo disponibile per la biblioteca, la riapriamo ai giovani, la rimettiamo a disposizione della città», aveva detto. In questo modo, il centro cittadino guadagna in un colpo solo l’università (antico sogno mai realizzato fino ad oggi) e la biblioteca.
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